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Caserta, chiedevano il pizzo alle trans: fermate sei persone

Fondamentale la denuncia di una delle vittime: gli uomini non avevano esitato a minacciarlo di morte con un rasoio se non avesse pagato loro il pizzo di venti euro al giorno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Blitz dei Carabinieri di Caserta, che hanno fermato su mandato della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ben quattro persone, tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di minaccia, rapina, estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per quattro di loro sono scattati gli arresti domiciliari, mentre per altri due è stato applicato il divieto di dimora nella Provincia di Caserta.

Fondamentale per le indagini la denuncia di un transessuale avvenuta lo scorso 17 settembre: l'uomo aveva iniziato a prostituirsi da poco, ed era stato subito "abbordato" da due persone, identificate come Giuseppe Maria e Michele Zampella, due trentunenni. Gli uomini, di fatto, gli imposero subito un pizzo di venti euro giornalieri che, finché pagati, non hanno creato problemi al trans. Ma appena questi si è rifiutato, è scattata la reazione: i due sono arrivati addirittura a minacciarlo di morte con un rasoio.

Altri episodi si erano verificati verso altri trans in via della Libertà, in piazza Carlo III e nei pressi della stazione ferroviaria: tutte zone dove veniva "richiesto" il pizzo dal gruppo di estorsori. Tra gli indagati anche Thiago De Freitas Oliveira, detto "Bianca", un transessuale del posto già agli arresti domiciliari perché indagato in altro procedimento penale per reati dello stesso genere ed indicato dalle vittime come colui che aveva "imposto" il pizzo nella zona.

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