Caserta, svolta nel giallo dell’uomo morto in un incendio: indagata la moglie per omicidio

Sembra arrivato ad un punto di svolta il mistero che avvolge la morte di Arcangelo Iodice, 75 anni, che lo scorso 10 settembre, nella sua casa a Caserta, era stato ritrovato con ustioni sul 90% del corpo a seguito di un incendio. Il 75enne era deceduto qualche giorno dopo all'ospedale "Cardarelli" di Napoli, dove era stato ricoverato. I sospetti sono infatti ricaduti sulla moglie dell'uomo, Marina Maria Campos Portolatil, che adesso risulta indagata per omicidio.
I carabinieri di Caserta, che svolgono le indagini coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, grazie anche alle ultime dichiarazioni rese dall'uomo prima di morire, hanno potuto fare definitivamente luce sull'accaduto e hanno fermato la consorte della vittima. Nei confronti della donna, affetta da gravi problemi di salute di natura psichica, il Gip ha disposto la custodia presso una casa di cura giudiziaria, in una delle cosiddette Rems (residenza esecuzione misure di sicurezza) situata a Roccaromana, in provincia di Caserta.
La morte di Arcangelo Iodice
Il corpo di Arcangelo Iodice era stato ritrovato il 10 settembre nell'abitazione che l'ex ingegnere in pensione divideva con la moglie in via San Francesco D'Assisi, a Caserta. L'uomo, rimasto coinvolto in un incendio, aveva riportato ustioni sul 90% del corpo. A dare l'allarme era stato il figlio che abitava al piano superiore. I carabinieri, al loro arrivo, avevano trovato il 75enne riverso sul pavimento e sua moglie ferma sull'uscio in forte stato confusionale. Accanto al corpo di Iodice era stato ritrovato anche un contenitore al cui interno c'erano tracce di benzina. L'uomo era stato trasportato al reparto grandi ustionati dell'ospedale "Cardarelli" di Napoli, dove era deceduto due giorni dopo.