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Caso Dj Fabo, in Campania 20mila malati terminali e solo 9 hospice

Nella nostra regione ci sono solo 9 hospice per le cure palliative che possono ospitare 109 malati terminali; c’è un piano per mira alla realizzazione di 19 strutture per arrivare a 400 posti letto.
A cura di Redazione Napoli
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Il caso di Dj Fabo, Fabiano Antoniani, l'uomo cieco e tetraplegico dal 2014 a causa di un grave incidente stradale, che ha scelto il suicidio assistito in Svizzera, ripropone con forza la situazione dei malati terminali. In Campania esistono 9 hospice per le cure palliative, due ad Avellino, tre a Caserta, tre a Salerno ed uno a Napoli. Si tratta di Strutture che accolgono 109 persone ricoverate per fine vita, ma il numero dei malati terminali è di circa 19.400, dal momento che il 90% dei malati deceduti per tumore (21.311) attraversano una fase terminale di malattia caratterizzata da un andamento progressivo irreversibile.

A questi vanno aggiunti coloro che, pur affetti da una patologia neoplastica, non sono ancora in fase d'inguaribilità e quelli affetti da forme inguaribili di patologie non oncologiche, come quelle neurologiche, polmonari, infettive e metaboliche. Sono i dati diffusi dal direttore dell'Osservatorio Regionale Cure Palliative e Medicina del Dolore Sergio Canzanella, dopo la morte di Fabo. In Campania è stato approvato il piano regionale che mira alla realizzazione di altri 14 hospice, così da arrivare a 400 posti letto. "Le cure palliative – spiega Canzanella – rispettano la vita e considerano il morire un processo naturale. Il loro scopo non è quello di accelerare o differire la morte, ma quello di preservare la migliore qualità della vita possibile fino alla fine per il paziente e la sua famiglia".

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