Caso Fortuna Loffredo, la destra: “Castrazione chimica per chi l’ha abusata e uccisa”
"Il carcere non basta. Nei confronti del mostro che ha ucciso la piccola Fortuna di Caivano non possono bastare le parole di condanna ed il disgusto verso chi non appartiene al genere umano. Le attuali leggi non bastano. Occorre introdurre nuove norme che colpiscano i colpevoli e siano un monito nei confronti di tutti. Il parlamento deve introdurre la pena della castrazione chimica contro chi compie violenza sessuale verso i bambini". Lo scrive sulle sue pagine social il candidato Sindaco di Napoli e Parlamentare di Fratelli d'Italia – An Marcello Taglialatela. Il caso della bimba abusata e uccisa nel rione Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, ha profondamente scosso l'opinione pubblica.
Il caso Fortuna Loffredo
Il 29 aprile Raimondo Caputo è stato accusato di omicidio e abusi sessuali nei confronti della piccola morta nel giugno 2014. Secondo le ipotesi accusatorie fu proprio il 44enne, vicino di casa della famiglia Loffredo a uccidere la bimba che aveva violentato più volte. Fortuna, detta Chicca, come ricostruito dalle indagini che hanno condotto all'arresto dell'uomo, già in cella per abusi sessuali sulla figlia 12enne, non era l'unica vittima. Altre bimbe venivano abusate da Caputo e proprio grazie al loro contributo gli inquirenti hanno potuto identificarlo. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni ambientali all'interno del palazzo e della testimonianza dirette della piccole, il cui racconto straziante delle violenze, è stato determinante per le accusare Caputo.