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Caso Isabella Noventa, dolore per la morte del poliziotto-sub Rosario Sanarico

Era un poliziotto napoletano, l’esperto sommozzatore morto ieri in Veneto durante le operazioni di ricerca del corpo di Isabella Noventa. Rosario Sanarico, 52 anni, lascia la moglie Antonella ed i figli Alessio ed Annavera. Il cordoglio del capo della Polizia Alessandro Pansa: “Un uomo generoso e dedito alla famiglia”.
A cura di Redazione Napoli
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Rosario-Sanarico
Rosario Sanarico, il sub poliziotto morto ieri.

Si chiamava Rosario Sanarico, aveva 52 anni era sposato con due figli ed era napoletano,  il poliziotto sommozzatore morto ieri durante le ricerche sott'acqua del corpo di Isabella Noventa, la donna padovana scomparsa dallo scorso 15 gennaio e per la cui morte sono state arrestate tre persone. Sanarico, era entrato in Polizia a 19 anni, era nato nel capoluogo partenopeo il 10 ottobre del 1963 e nel 1984 era stato assegnato al Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia dove aveva ottenuto numerose specializzazioni e, nell'ambito della sua attività durata oltre trent'anni, aveva acquisito una notevolissima esperienza partecipando ad un gran numero d’interventi. Uno su tutti: i soccorsi in occasione del naufragio della nave da crociera Costa Concordia. Il poliziotto sub lascia la moglie Antonella ed i figli Alessio ed Annavera.

Il cordoglio del capo della Polizia Alessandro Pansa

Dolore degli agenti di polizia che conoscevano Rosario Sanarico ma anche da parte di coloro che, pur in divisa come lui, non l'avevano mai incrociato. Commosso saluto per il sub in divisa anche sulla pagina Facebook ufficiale della Polizia di Stato. "L'ho conosciuto personalmente, sono un appassionato sub e per questo qualche anno fa più di una volta abbiamo avuto l'occasione di fare delle immersioni insieme. L'ho incontrato anche in altre circostanza e si è sempre dimostrato molto generoso, solare, allegro. Sapeva fare squadra e dedicava tutta la vita alla polizia e alla famiglia". Questo il ricordo del capo della polizia Alessandro Pansa (anch'egli campano, essendo nato a Eboli, Salerno) di Sanarico. Pansa nel pomeriggio ha voluto recarsi a Padova, nella camera mortuaria per Sanarico allestita all'obitorio, per incontrare i familiari e salutare i colleghi del poliziotto. Ha sostato per una ventina di minuti davanti alla salma e poi si è intrattenuto con la vedova per esprimerle il suo personale cordoglio. "Era orgoglioso della sua famiglia e orgogliosissimo del nipotino – ha aggiunto il capo della Polizia -. Lascerà un vuoto enorme nei suoi colleghi perché era l'anima della squadra, li tratteneva assieme, cucinava per loro e lascerà una mancanza enorme per la Polizia di Stato per la sua dedizione".

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