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Caso Ruben, il prefetto: “Se il Comune non si adegua annulliamo la trascrizione”

Domani scadono i sette giorni entro i quali il Comune di Napoli avrebbe dovuto annullare parte della trascrizione della nascita di Ruben, come chiesto dal prefetto Gerarda Pantalone. De Magistris: “Se la Prefettura annulla l’atto faremo ricorso”.
A cura di Angela Marino
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Nessun retro front del sindaco nella vicenda che vede protagonista il piccolo Ruben, il bimbo nato ad agosto in Spagna da una coppia omogenitoriale di mamme italiane e trascritto negli uffici anagrafe del Comune di Napoli. Giorni fa il prefetto Gerarda Maria Pantalone aveva intimato al sindaco Luigi De Magistris di annullare il provvedimento e adesso, avverte: "Se non vi sarà una risposta positiva all'invito-diffida rivolta dal prefetto al sindaco entro il termine dato, il prefetto procederà d'ufficio ad annullare la trascrizione che è stata fatta". Le dichiarazioni sono state rilasciate dal prefetto Pantalone a margine delle celebrazioni della festa dell'Unità nazionale.  Al sindaco il prefetto aveva chiesto, nero su bianco in una lettera,  un annullamento parziale dell'atto di nascita del piccolo minacciando l'annullamento dell'atto in caso di mancata risposta entro 7 giorni, termine che scadrà domani. E proprio domani 5 ottobre, scadono i termini per la modifica dell'atto di trascrizione.

Ruben, De Magistris: "Se il prefetto annulla l'atto faremo ricorso"

"Finora non abbiamo proceduto e non lo faremo fino alla scadenza naturale, poi vediamo cosa farà la Prefettura" Così invece il sindaco Luigi De Magistris dopo le dichiarazioni del prefetto. "Ho già anticipato che – precisa il primo cittadino – qualora dovesse arrivare un atto formale dal prefetto, noi adiremo all'autorità giudiziaria". Rimangono in attesa, intanto, Marta Loi e Daniela Conte, le due mamme del piccolo Ruben, regolarmente sposate in Spagna 10 anni fa e residenti a Barcellona. Il piccolo è venuto alla luce proprio in Spagna, dove però la sua nascita non è stata registrata in quanto figlio di due cittadine italiane. Secondo la legge spagnola spettava a un'amministrazione italiana riconoscere il bimbo che, dalla nascita, ha vissuto privo di documenti, passaporto e assistenza sanitaria. Solo lo scorso 30 settembre al piccolo Ruben è stata riconosciuta l'identità.

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