Castel Volturno: ucciso a sassate per aver venduto un cellulare rotto, fermato un 22enne
Sarebbe stato ammazzato perché aveva venduto un cellulare che poi sarebbe risultato non funzionante e, alle rimostranze dell'acquirente, si sarebbe rifiutato di riprenderselo e di restituire i soldi. Sarebbe questo l'antefatto dietro l'omicidio avvenuto oggi, 27 dicembre, a Castel Volturno, in provincia di Caserta. La vittima è un 30enne della Liberia, trovato già senza vita questa mattina in strada, in via Mochi, con profonde ferite alla testa; i carabinieri hanno sottoposto a fermo il presunto assassino, si tratta di un 22enne africano rintracciato poco dopo.
Le indagini sono state svolte dai carabinieri della stazione locale e dal Reparto Territoriale di Mondragone, che hanno ascoltato diversi conoscenti della vittima e hanno ricostruito l'accaduto in poche ore, identificando il presunto assassino. È un immigrato di 22 anni originario della Guinea, anche lui residente a Castel Volturno, che è stato rintracciato e sottoposto a fermo con l'accusa di omicidio. Secondo la ricostruzione la tragedia avrebbe avuto origine da una lite scoppiata tra i due per un cellulare appena acquistato usato e che non funzionava. Il 22enne, hanno accertato i militari con le indagini, aveva comprato dall'altro un telefono usato, ma poco dopo si era accorto che il terminale non funzionava; era quindi tornato dalla vittima, pretendendo di riavere indietro i soldi, ma il liberiano si era rifiutato, non aveva voluto sentire ragioni e non aveva voluto riprendersi il telefono.
A quel punto era scoppiato il furioso litigio, proseguito in strada. Il più giovane aveva aggredito il 30enne, aveva raccolto delle pietre da terra e lo aveva colpito ripetutamente alla testa, provocandogli quelle ferite che lo hanno ucciso, ed era scappato subito dopo.