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Castellammare di Stabia, nuova ordinanza per Rapicano per l’omicidio di Pietro Scelzo

I carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per Pasquale Rapicano, già detenuto, ritenuto affiliato al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia: è accusato dell’omicidio di Pietro Scelzo, ucciso nel 2006 durante la faida che portò alla scissione del clan e alla nascita del gruppo Omobono-Scarpa.
A cura di Nico Falco
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Pietro Scelzo, ucciso in un agguato nel centro storico di Castellammare di Stabia (Napoli) nel 2006, sarebbe stato ammazzato da Pasquale Rapicano, detenuto e da pochi giorni collaboratore di giustizia, e Vincenzo Guerriero, morto suicida in carcere nel 2017. Puntano in questa direzione le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha richiesto l'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dalla Quinta Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, nei confronti di Rapicano, ritenuto esecutore materiale dell'omicidio.

Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata; la richiesta della misura restrittiva era stata avanzata dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, con riferimento alla sentenza della Corte di Assise di Appello di Napoli che, il 28 novembre 2019, aveva condannato Rapicano all'ergastolo con sei mesi di isolamento diurno.

L'ultimo arresto di Rapicano risale a metà gennaio, quando era stato sorpreso a Castellammare di Stabia mentre girava armato di pistola. Precedentemente era stato arrestato in esecuzione di una ordinanza cautelare emessa il 14 gennaio 2017 dalla XXIV Sez. GIP Napoli su richiesta dalle locale D.D.A. ed eseguita in data 17.01.2007 dal commissariato di Castellammare di Stabia, era stato condannato all'ergastolo in primo grado il 12 giugno 2009 dalla Corte D'Assise e assolto dalla Corte di Assise di Appello due anni dopo, il 7 aprile 2011.

Le nuove accuse arrivano anche da recenti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra cui Renato Cavaliere. Secondo quanto ricostruito Pietro Scelzo, ucciso in vico Pace a Castellammare di Stabia alle 20.40 del 18 novembre 2006, fu ammazzato nell'ambito della scissione dello storico clan D'Alessandro, che portò alla nascita del gruppo Omobono-Scarpa e fece registrare agguati ai danni di vertici dei gruppi criminali tra cui Giuseppe Verdoliva e Antonio Martone, affiliati ai D'Alessandro. Scelzo, detto ‘o Nasone, vicino agli scissionisti del clan, sarebbe stato ucciso da Pasquale Rapicano e da Vincenzo Guerriero, "Enzuccio ‘o cane", che nel 2017 si è suicidato nel carcere di Benevento.

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