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Castello di Cisterna, scoperte armi e chili di droga nascosti in terrazzi ed ascensori

Kalashnikov, mitra, pistole da guerra e munizioni, oltre a chili di cocaina, hashish, crack e marijuana, scoperte dai carabinieri nel Rione Legge 219 a Castello di Cisterna. Erano nascoste nei vani motore di un ascensore e nei parapetti di un terrazzo. Si indaga per risalire ai “proprietari” di questo arsenale di guerra e delle droghe.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'arsenale di armi e la droga sequestrate dai Carabinieri a Castello di Cisterna.
L'arsenale di armi e la droga sequestrate dai Carabinieri a Castello di Cisterna.

Un vero e proprio arsenale di armi, assieme a chili di droga, è stato scoperto dai Carabinieri a Castello di Cisterna, comune della provincia napoletana a due passi da Pomigliano d'Arco. La scoperta è avvenuta durante alcuni controlli effettuati dai militari dell'arma all'interno di un insediamento di edilizia popolare nel cosiddetto Rione Legge 219, ove da tempo stando a quanto spiegato dai carabinieri, sono in atto "fibrillazioni criminali per l'acquisizione del controllo degli affari illeciti".

Nel dettaglio, dai controlli sono emerse armi e droga nascoste sotto al vano motore di un ascensore e sotto i parapetti di un terrazzo, dove era stato improvvisata una sorta di "postazione" con tanto di rinfresco, probabilmente utilizzata dalle vedette delle bande criminali che agiscono in zona. Le armi sequestrate sono equivalenti di un verso e proprio arsenale di guerra: un fucile mitragliatore ak-47 (il fucile d'assalto comunemente detto kalashnikov), una pistola mitragliatrice modello "Skorpion", sei pistole (due delle quali da guerra), un silenziatore e munizioni di vario calibro.

Ritrovati anche 1,7 chili di cocaina pura (ancora da dividere e dalla quale si sarebbero potute ricavare diverse migliaia di dosi), assieme a dosi e confezioni già pronte ad essere vendute nelle piazze di spaccio di crack, marijuana ed hashish. Le indagini sono concentrate per risalire ai "proprietari" di questo arsenale e della droga stessa: le armi sono intanto state inviate al Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche (RaCIS) di Roma per verificare il loro eventuale utilizzo in precedenti fatti di sangue o di intimidazione e per i rilievi del caso.

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