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Catacombe di San Gennaro a rischio, il Vaticano chiede 700mila euro: lettera aperta al Papa

Il Vaticano ha rivendicato la metà degli incassi delle Catacombe di San Gennaro a Napoli, sito archeologico gestito da alcuni anni da una cooperativa di ragazzi del rione Sanità. La cifra richiesta ammonta a circa 700mila euro: una somma che mette in pericolo la sopravvivenza della stessa cooperativa. Attorno ai ragazzi sta crescendo in queste ore la solidarietà: sul sito Change.org è stata pubblicata una lettera aperta indirizzata a Papa Francesco in cui si chiede al Vaticano di “rivedere le proprie richieste, riconoscendo il valore sociale e simbolico della rinascita delle Catacombe di San Gennaro e quindi del Rione Sanità”.
A cura di Francesco Loiacono
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Le catacombe di San Gennaro
Le catacombe di San Gennaro

Il Vaticano ha rivendicato la metà degli incassi delle Catacombe di San Gennaro a Napoli, antiche aree cimiteriali che si trovano nel sottosuolo del capoluogo campano e che risalgono al II e III secolo. La notizia, anticipata negli scorsi giorni da indiscrezioni apparse su alcuni mezzi di informazione, è adesso ufficiale e ha creato un piccolo "terremoto" nella città campana. Il motivo è che la somma corrispondente alla metà degli incassi degli ultimi 11 anni (periodo di tempo al centro della richiesta) ammonta a 700mila euro: ma soprattutto che a pagare questa somma dovrebbe essere la cooperativa che dal 2008 si occupa della gestione del sito, formata da giovani del Rione Sanità di Napoli. In loro soccorso la onlus "L'altra Napoli" ha scritto una lettera aperta indirizzata a Papa Francesco spiegando che tale somma determinerebbe "la fine di questa straordinaria esperienza": un'esperienza che ha dato lavoro a 50 giovani, alcuni anche dai trascorsi difficili, ma soprattutto ha ridato splendore a un sito archeologico che dai cinquemila visitatori del 2008 è passato ai 150mila visitatori stimati per l'anno in corso, divenendo uno tra i monumenti più visitati di Napoli.

"L’esperienza delle Catacombe di Napoli è oggi considerata a livello internazionale un modello da seguire per la valorizzazione dell’enorme patrimonio artistico di cui il nostro Paese è ricco – scrivono i promotori della lettera aperta che al momento ha superato i tremila firmatari sul sito Change.org e che è sostenuta anche dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris – Quando il proprietario, che sia la Chiesa o lo Stato, non ha le risorse necessarie per gestire queste ricchezze, può essere la società civile ad organizzarsi per garantirne la fruizione. Questo successo non è un caso. È il risultato del duro lavoro di quei giovani, della loro passione per il territorio in cui sono cresciuti e della loro capacità di trasmettere a sponsor ed ai visitatori l’enorme valore sociale di quel luogo, che va al di là della mera valorizzazione del bene artistico. Le Catacombe di San Gennaro, infatti, sono innanzitutto patrimonio del Rione Sanità, che in quel luogo affonda la sua storia ma anche le radici del suo futuro. L’esperienza delle Catacombe ha interrotto l’isolamento culturale del quartiere che durava da secoli e ha generato straordinarie ricadute economiche e sociali per tutti i suoi abitanti, ai quali è offerta una concreta prospettiva di Comunità".

A rivendicare la metà dell'incasso, sulla base di una convenzione in scadenza a luglio, è stata la Commissione pontificia di archeologia sacra, presieduta dal cardinale Gianfranco Ravasi. Tre giorni fa Ravasi e l'arcivescovo di Napoli Crescenzio Pepe si sono incontrati per discutere del rinnovo della convenzione, arrivando alla conclusione di siglarne una nuova "che tenga conto delle attuali esigenze e consenta una migliore gestione e fruizione delle Catacombe, seguendo gli orientamenti dettati da Papa Francesco", come si legge in una nota diffusa dalla Diocesi di Napoli. Non è chiaro però se le tensioni per le richieste del Vaticano, relative alla convenzione in scadenza, siano state appianate. In questo clima di incertezza sta aumentando la solidarietà attorno all'esperienza dei ragazzi della Sanità, riunitisi in una cooperativa (La Paranza) sulla spinta del parroco Antonio Loffredo: "Rivolgiamo a Sua Santità un accorato appello perché la Commissione Pontificia di Archeologia Sacra sappia rivedere le proprie richieste, riconoscendo il valore sociale e simbolico della rinascita delle Catacombe di San Gennaro e quindi del Rione Sanità – è la conclusione dell'appello – Siamo sicuri che, anche nel rispetto delle regole del Vaticano, si possano trovare soluzioni idonee a garantire il prosieguo di questa straordinaria esperienza che è innanzitutto sociale ed umana".

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