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Catturato in Spagna Luca ‘o chiatto, cugino del boss del clan D’Ausilio latitante dal 2016

L’uomo si nascondeva con una falsa identità in una villa sulla Costa del Sol, nella Spagna meridionale. E’ stato bloccato a bordo di un’automobile ed è ora in attesa di estradizione: deve scontare sette anni di carcere per associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. L’uomo è ritenuto vicino al clan D’Ausilio, attivo tra Fuorigrotta e Bagnoli, ed è il cugino dell’omonimo boss Felice, detto “Feliciello”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La villa a Fuengirola, in Andalucia, dove si nascondeva "Luca 'o chiatto", latitante dal 2016 e catturato dai carabinieri della "catturandi" con l'ausilio della polizia spagnola.
La villa a Fuengirola, in Andalucia, dove si nascondeva "Luca ‘o chiatto", latitante dal 2016 e catturato dai carabinieri della "catturandi" con l'ausilio della polizia spagnola.

Arrestato in Spagna un latitante napoletano: si tratta di Luca ‘o chiatto, al secolo Gianluca Bilotta, trentasettenne napoletano scomparso dal 2016. I carabinieri della sezioni "catturandi" del Nucleo Investigativo di Napoli, con il supporto della polizia nazionale spagnola, è riuscito a rintracciarlo nella Spagna meridionale, dove viveva da tempo.

L'uomo si trovava a Fuengirola, comune che sorge sulla Costa del Sol della provincia di Malaga, nella comunità autonoma dell'Andalucia. Si nascondeva in una villa dove conduceva una vita tranquilla, senza un lavoro di copertura. Utilizzava per l'occasione una carta d'identità falsa, con la sua foto ma con le generalità di un'altra persona. L'uomo è stato bloccato dai carabinieri dopo aver esibito il documento falso, dopo essere stato fermato alla guida di un'automobile non segnalata.

Il trentasettenne napoletano è ritenuto essere un appartenente al clan camorristico dei D'Ausilio, egemone nel controllo dei traffici illeciti nei quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli. L'uomo è anche il cugino di Felice D'Ausilio, detto "Feliciello", evaso a maggio 2016 dal carcere di Tempio Pausania, nel sassarese, durante un permesso premio e catturato a dicembre dagli stessi carabinieri della sezione "catturandi". Sul trentasettenne, invece, pendeva un ordine di carcerazione per "associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti", emesso dalla procura generale presso la Corte d'Appello di Napoli nel 2016 ed in forza del quale dovrà scontare 7 anni di carcere. L'uomo è ora in attesa di estradizione.

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