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Cava de’ Tirreni, ritrovato un ordigno della Seconda Guerra Mondiale

L’ordigno, risultato essere un colpo di mortaio inesploso, era nei pressi di alcune antenne ed impianti di telecomunicazioni militari e civili. Intervenuti sul posto assieme ai carabinieri, gli artificieri lo hanno fatto brillare dopo aver messo in sicurezza la zona.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale è stato ritrovato a Cava de' Tirreni: la bomba inesplosa si trovava lungo il sentiero che dalla località Contrapone raggiunge Monte Sant'Angelo. A farne la scoperta alcuni escursionisti dell'associazione "Amici di Monte Finestra", giunti sul posto per la consueta traversata dei monti metelliani che sovrastano la città.

Il ritrovamento è avvenuto attorno alle otto di mattina: l'ordigno era nei pressi di un masso, forse tornato alla luce dopo le forti piogge di questi giorni. Risultato essere un colpo di mortaio inesploso della Seconda Guerra Mondiale, si trovava ad un centinaio di metri da antenne ed impianti di telecomunicazioni militari e civili. Allertate le autorità, sul posto sono giunti i carabinieri e gli artificieri, i quali hanno messo in sicurezza la zona per poi far brillare l'ordigno.

I venti giorni di ferro e fuoco per le strade metelliane

Cava de' Tirreni fu, durante la Seconda Guerra Mondiale, bombardata pesantemente dall'aeronautica alleata nell'ambito dell'operazione Avalanche ("Valanga"), che vide gli anglo-americani sbarcare a Salerno ed il cui obiettivo finale era la presa di Napoli. I bombardamenti che si riversarono su Cava de' Tirreni furono durissimi, e gli stessi tedeschi cercarono di difendere la città fino all'ultimo, per evitare che gli anglo-americani completassero la conquista di Salerno. Ne nacque una vera e propria battaglia per le strade di Cava, con i tedeschi che alla fine, incalzati dalle truppe alleate ed alle prese con una Napoli che, nel frattempo, insorgeva contro di loro (le famose Quattro Giornate), dovettero ripiegare: ma prima di farlo, seminarono morte e distruzione per le strade di Cava. Dopo aver tentato di distruggere il cinquecentesco ponte di San Francesco e quello ferroviario presso Villa Alba, minarono strade ed incroci nel disperato tentativo di rallentare il più possibile l'avanzata anglo-americana, che alla fine entrarono in città. Ma nei venti giorni di combattimenti per le strade di Cava, alla fine si contarono oltre seicento morti tra i civili.

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