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Centinaia di persone al flash mob per Genny Cesarano: “Era innocente”

Mamme, bambini e ragazzi si sono riuniti in piazza Sanità per il flash mob organizzato dopo la morte di Gennaro Cesarano, ucciso in piazza Sanità il 6 settembre. La rabbia dei manifestanti: “Lo Stato non ci tutela. Nessuno lo fa, nemmeno la Chiesa”.
A cura di Angela Marino
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Lacrime, singhiozzi e la rabbia di un quartiere scosso dalla morte di un ragazzo di 17 anni. Queste le immagini del flash mob organizzato dopo l'omicidio di Gennaro Cesarano, diciassettenne ucciso lo scorso 6 settembre in piazza Sanità, nell'omonimo quartiere di Napoli, Erano centinaia le persone raccolte nella medesima piazza della tragedia questa sera. Compatti hanno sfilato in strada e si sono poi riuniti nella Basilica di Santa Maria della Sanità, la stessa che domenica ha cancellato la messa di rito dopo la tragedia avvenuta nella notte. Nella chiesa campeggia lo striscione "Genny vive".

Invocano giustizia le mamme, i bambini e i ragazzi scesi in piazza per manifestare. "L'unico sbaglio era di quello di stare lì in quel momento – protesta una donna  – e per questo non si può essere uccisi". "Precedenti? – continua  – tutti hanno sbagliato. C'è chi racconta di una pistola: ma quale pistola, lui era un lavoratore, una vittima innocente". Presenti all'iniziativa del quartiere anche i familiari del 17enne, fermi davanti al portone dove si è consumato la tragedia. I partecipanti indossavano t-shirt bianche con una foto di Gennaro. «Sono questi i ragazzi del rione Sanità – si sente urlare  – e questo è un corteo per chiedere giustizia". Dal corteo si leva un altro grido: "Lo Stato non ci tutela. Nessuno lo fa, nemmeno la Chiesa. Per la gioventù di oggi, cosa fanno? Niente".

Martedì 8 settembre fiaccolata per Genny Cesarano

Domani alle 16 in piazza Sanità sarà piantato un albero in memoria di Genny e un nuovo  corteo attraverserà le strade del quartiere. Ai commercianti verrà chiesto, in segno di lutto, di abbassare a metà le serrande e dei negozi. Lo ha annunciato nella chiesa di San Vincenzo la folla riunita insieme a padre Alex Zanotelli.

Stanotte drappi neri alle finestre nel rione Sanità

Da questa notte, inoltre, le famiglie della Sanità esporranno un drappo nero alle finestre. "Sparirà solo quando le istituzioni verranno ad incontrarci. Il prefetto venga qui ad ascoltarci, non possono vietare il funerale di un ragazzo semplice. Dobbiamo far capire a tutti che siamo gente per bene. Gennaro non era un camorrista, era solo uno scugnizzo della Sanità", spiega un cittadino del rione.

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