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Cercola, prestiti e finanziamenti con interessi da usura: scoperta una ‘banca parallela’

I carabinieri di Cercola (Napoli) hanno arrestato 3 persone, ritenute responsabili di un grosso giro di usura: la loro organizzazione, rileva la Procura, era così vasta da costituire un sistema bancario alternativo, che concedeva prestiti e finanziamenti a tassi usurari a imprenditori che non potevano rivolgersi agli istituti di credito.
A cura di Nico Falco
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Un sistema che, per le dimensioni assunte e per il numero di vittime coinvolte, era da considerarsi "parallelo e alternativo" a quello degli istituti bancari: una banca illegale, insomma, che si proponeva di venire in soccorso degli imprenditori in difficoltà economiche ma che in realtà prestava soldi a interessi usurari. Sintetizza così la Procura di Nola l'organizzazione messa su da tre indagati, destinatari di una ordinanza di custodia cautelare (uno in carcere e due ai domiciliari) e arrestati oggi, 28 febbraio, dai carabinieri della Tenenza di Cercola (Napoli).

I tre sono accusati di ricettazione, abusivo esercizio del credito e reimpiego di denaro di provenienza illecita. Le indagini erano state avviate nel 2018, quando uno di loro era stato trovato, durante un controllo di polizia, in possesso di numerosi assegni bancari. I carabinieri di Cercola, partendo da quel ritrovamento, avevano scoperto che l'uomo era coinvolto in un vasto giro di usura, attivo in diversi comuni della provincia di Napoli, che si comportava alla stregua di un sistema bancario, ma chiaramente senza alcuna autorizzazione e applicando tassi usurari su prestiti e anche su finanziamenti.

Tra le vittime c'erano numerosi imprenditori che, in difficoltà economiche o comunque impossibilitati a rivolgersi a un istituto di credito, ottenevano da loro il denaro che poi avrebbero dovuto restituire con interessi altissimi. Il profitto dell'attività, hanno ricostruito inoltre i militari, veniva impiegato sul mercato lecito: veniva utilizzato per acquistare beni immobiliari tra Napoli e provincia. La misura cautelare, richiesta dalla Procura, è stata emessa dal gip del tribunale di Nola.

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