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Chiaia, sventata una rapina della banda del “buco”

I malviventi avevano scavato un un tunnel sotterraneo che da piazza Rodinò conduceva direttamente nella gioielleria di via Cavallerizza a Chiaia dove sarebbero spuntati, mettendo a segno un nuovo colpo, se i carabinieri non avessero intercettato il condotto e sventato la rapina. Sul posto sono stati rinvenuti alcuni utensili utilizzati per scavare il condotto.
A cura di Angela Marino
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I rapinatori puntavano ad una gioielleria di via Cavallerizza nel quartiere Chiaia di Napoli, ma questa volta gli investigatori sono riusciti ad arrivare prima che raggiungessero il loro obiettivo. È stato infatti un foro di considerevoli dimensioni scavato all'interno di un negozio di abbigliamento da ignoti che si erano introdotti nell'esercizio commerciale in piazza Rodinò, senza rubare rubare nulla, ad insospettire i carabinieri. I militari dell'Arma hanno deciso di procedere, con il supporto del personale del servizio fognature di Napoli, ad una ispezione del condotto fognario, individuando così un altro foro sotto il pavimento di una gioielleria in via Cavallerizza a Chiaia. Mancavano solo pochissimi centimetri perché il condotto portasse dritto nel negozio di gioielli. Nell'area circostante sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro alcuni arnesi utilizzati per scavare il cunicolo.

Due mesi fa l'ultima rapina della Banda del "buco" a Napoli

Si sarebbe trattato dell'ennesimo colpo messo a segno dal gruppo di rapinatori  chiamato Banda del buco e noto per raggiungere banche e gioiellerie attraverso i condotti fognari spuntando dal pavimento e ripulendo le casse, per poi sparire senza lasciare traccia. L'ultima rapina a Napoli risale allo scorso settembre. I ladri spuntarono da un buco scavato nel pavimento della filiale del Monte dei Paschi di Siena in viale Augusto, a Fuorigrotta, sotto lo sguardo stupito dei dipendenti presenti nell'istituto di credito. Dopo essersi fatti consegnare la somma di 100mila euro, i malviventi si allontanarono senza lasciare traccia. Lo stesso istituto di credito era stato rapinato solo pochi mesi prima dalla famigerata banda, che, in quell'occasione, con lo stesso modus operandi, si introdusse nella filiale intorno all'orario di chiusura delle casse e ne uscì portando via la somma di 150mila euro.

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