Chiede aiuto a un prete, che lo denuncia: così è stato catturato l’evaso da Poggioreale
Continuano le indagini per fare piena luce sull'evasione di Robert Lisowski, il detenuto di 32 anni che, domenica 25 agosto, è riuscito a scappare dal carcere napoletano di Poggioreale. Circa 36 ore più tardi, però, il 32enne polacco, in carcere per omicidio, è stato catturato nella zona di corso Garibaldi, nei pressi della Stazione Centrale. Le indagini hanno rivelato nuovi particolari sul contesto nel quale è maturata la cattura di Lisowski: il 32enne, infatti, avrebbe raggiunto la collina dei Camaldoli per chiedere aiuto ad un sacerdote evangelico, come riporta Il Mattino. Il prete, dopo essersi rifiutato di aiutarlo, ha poi allertato le forze dell'ordine che, qualche ora più tardi, sono riuscite a rintracciare il 32enne – senza soldi, senza cellulare, ferito e provato dalla fuga – riuscendo ad arrestarlo.
Resta da stabilire, ora, se Robert Lisowski, accusato dell'omicidio di un 36enne ucraino avvenuto nel dicembre del 2018, abbia avuto complici che lo abbiano aiutato durante la fuga e la latitanza. Ad esempio, come ha raggiunto la collina dei Camaldoli, senza mezzi di trasporto proprio e senza soldi? Secondo gli inquirenti, Lisowski avrebbe ricevuto un passaggio da un uomo, che lo ha accompagnato in auto all'incontro con il sacerdote evangelico. L'uomo, però, avrebbe agito per pietà, vedendo il 32enne ferito, in grave difficoltà: dopo avergli dato una bottiglia d'acqua, lo ha accompagnato. Gli inquirenti starebbero indagando per procurata evasione, anche se, come detto, l'uomo potrebbe aver agito a fin di bene, magari potrebbe anche non aver riconosciuto in Lisowski l'evaso, dato che appariva molto diverso dalle foto segnaletiche diffuse dalle forze dell'ordine.