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“Ci dobbiamo pesare le mesate”: così il baby boss vietava sprechi agli uomini del clan

Le intercettazioni dell’indagine che ha smantellato il gruppo criminale di Walter Mallo, nuovo ras del Don Guanella nella periferia di Napoli, sorprendono il boss mentre invita i suoi a fare economia: “Niente sprechi”.
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A cura di Angela Marino
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Walter Mallo
Walter Mallo

Sul tavolo ci sono mazzetti di banconote da contare. Sono gli incassi delle piazze di spaccio che il giovane boss, signore di un clan nato da una costola di una famiglia storica della periferia napoletana deve amministrare con parsimonia per mantenere l'autonomia e l'indipendenza conquistate dagli altri clan. Non è una puntata di Gomorra la serie, ma lo spaccato risultante dalle intercettazioni ambientali – riportate dal Mattino – dell'indagine che ha smantellato il gruppo criminale di Walter Mallo, classe 1989, nuovo ras del Don Guanella nato dalla scissione con i Lo Russo di Miano.

La registrazione del 30 aprile evidenzia la presenza, in casa Mallo, di altri due affiliati: sono Vincenzo Danise e Paolo Russo. Mallo è agitato: «Fai una contata a questi soldi… Rudi, fai una contata a questi soldi!». "Tutto quello che entra, è di tutti quanti noi!» dice rinfrancando i suoi, ma precisa che i soldi non vanno sperperati. "Ci dobbiamo pesare sulle mesate". Poi interviene sull'acquisto di un crocifisso d'oro, simbolo del potere e dello status di camorrista, che un altro affiliato ha chiesto: «Non ha capito che tutte le spese che escono… no? Dopo, non ci troviamo niente più! Voglio vedere come faccio! Poi mi dirai: Walter, avevi ragione…». Alla fine Mallo cede, acconsente a regalare il crocifisso all'amico.

In fondo ci sono ancora entrate in arrivo: si stratta degli incassi delle piazze di spaccio della dalla Masseria Cardone, roccaforte del clan Licciardi, e di quelli del clan Lo Russo.  In disussione ci sono altre voci di spesa, quelle per le "schede citofono", ovvero le sim da distribuire alle vedette sul territorio: «Le ho pagate 25 Euro l'una… ne ho prese dodici, però!; sono per i compagni, questa la devo mandare…ai compagni miei… Vedi, sta scritto Caivano, vicino… lo vedi? Già ho segnato i numeri, loro tengono il numero mio, hai capito? Va a finire che ci imbrogliamo con le schede perché, ho mandato le schede a certi compagni miei… Ora questo è il numero di Genny, ok?". Solo 5 giorni dopo Mallo sarebbe stato arrestato insieme ai suoi in un maxiblitz che ha smantellato la nuova cellula criminale che aveva assunto il controllo degli affari nella periferia nord.

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