‘Ci hanno rapinato dell’incasso’, ma non era vero: scoperti grazie al gps dell’automobile
Avevano denunciato di essere stati rapinati dell'incasso, ma in realtà non era vero: la somma se l'erano intascata, salvo poi inventarsi una rapina da parte di un uomo armato di pistola. Ma i carabinieri hanno scoperto che si trattava solo di una bugia, detta appunto per tenersi l'incasso del distributore di benzina dove lavorano. Nei guai due persone che ora dovranno rispondere di simulazione di reato.
Il tutto è accaduto a Sant'Anastasia, nel Napoletano: i due, il titolare ed il gestore di una pompa di benzina che si trova a Pollena Trocchia, comune poco distante, hanno denunciato ai militari dell'Arma di essere stati vittime di una rapina. Mentre erano a bordo della propria auto, un uomo a volto coperto era giunto a bordo di uno scooter e, puntando loro una pistola, si era fatto consegnare l'incasso del fine settimana, consistente in diverse migliaia di euro. I due, un 35enne di Sant'Anastasia ed una 27enne di Afragola, entrambi incensurati, hanno poi sporto denuncia ai carabinieri. Ma sull'auto dei due, quella a bordo della quale sarebbe avvenuta la rapina, era anche installata una scatola nera da parte della società assicurativa, con tanto di Gps che ne tracciasse i movimenti. E così era risultato che l'automobile, in realtà, non si era mai mossa da dove era stata parcheggiata, tradendo così la versione dei due che, messi alle strette, hanno confessato di essersi inventati tutto. A quel punto, i carabinieri hanno denunciato a loro volta i due che devono ora rispondere di simulazione di reato, che prevede in caso di condanna il carcere da uno a tre anni in base all'articolo 367 del codice civile.