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“Ci sta o’ masto? Si deve mettere a posto”: così chiedevano il pizzo a Casoria

Tre persone sono finite in manette con l’accusa di estorsione, aggravata dal metodo mafioso: imponevano il pizzo agli imprenditori edili di Casoria chiedendo del titolare e dicendogli che doveva mettersi in regola con gli “amici di Casoria”.
A cura di Valerio Papadia
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"Ci sta o' masto? Si deve mettera a posto con i compagni di Casoria". In napoletano, "o' masto" è il titolare dell'attività, colui che comanda. I "compagni di Casoria", invece, sono quelli dei clan camorristici della zona che gestiscono il racket. Così tre uomini chiedevano il pizzo agli imprenditori edili della cittadina in provincia di Napoli: i carabinieri della locale compagnia, su richiesta del gip del Tribunale di Napoli, hanno dato esecuzione a tra ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Antonio Mandelli, 56enne di Casoria già sorvegliato speciale, Tommaso Paribello, 53 anni  e Gaetano Tirino, 37 anni, entrambi della vicina Afragola e anch'essi già noti alle forze dell'ordine.

Le indagini, coordinate dalla Dda partenopea, hanno documentato come i tre soggetti arrestati tentassero sistematicamente di estorcere denaro agli imprenditori edili della zona. Estorsioni aggravate dal metodo mafioso. I militari dell'Arma hanno così fatto scattare gli arresti: Maldarelli e Tirino sono stati sorpresi nelle loro rispettive residenze e tradotti nel carcere di Secondigliano; Parinello, invece, è stato rintracciato a Bracciano, dove si era recato per far sottoporre il suo cavallo ad un'operazione chirurgica, ed è stato portato nel carcere romano di Regina Coeli.

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