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“Ciao guagliò”, dal cuore di Napoli il saluto a Pino Daniele

A San Gregorio Armeno, in una bottega dei presepi, spunta la statuina con la memorabile frase con cui il cantante napoletano salutava i suoi fan ad ogni concerto. L’artigiano Genny Di Virgilio, che l’ha realizzata: “Ora siamo noi che salutiamo lui”.
A cura di Angela Marino
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Una città ancora frastornata e addolorata dalla morte del grande cantautore napoletano Pino Daniele è quella che si è svegliata stamattina, a poche ore dalla notizia della scomparsa di Pino Daniele, stroncato da un infarto all'età di 59 anni. Un lutto che ha colpito profondamente il capoluogo partenopeo, che si raccoglierà in una giornata di lutto cittadino nel giorno dei funerali, mercoledì 7 gennaio nel Santuario del Divino Amore, a Roma. Un dolore che si affaccia anche da Palazzo San Giacomo, la sede del Comune di Napoli, che per volere del sindaco espone la bandiera a mezz'asta.

Originale come il sound delle canzoni che Daniele dedicava alla sua città è il saluto del popolo napoletano. Dai vicoli del centro antico di Napoli, a San Gregorio Armeno, la strada dei presepi, spunta accanto alla statuina che ritrae il grande cantante e chitarrista napoletano un messaggio speciale, un cartello con la scritta: "Ciao guagliò". Lo stesso saluto con cui Daniele si rivolgeva ai suoi fan dal palco. Intorno alcuni residenti commentano, guardando il Pino Daniele di argilla: "Ancora nun ce' crere'" (ancora non ci credo). Un messaggio d'intesa, quel "Ciao Guagliò", quasi di complicità, tra i napoletani e l'artista che più di ogni altro ha saputo esprimere le contraddizioni e la bellezza della città che gli ha dato i natali. Non lontano da San Gregorio Armeno, nel quartiere Porto, nei primi anni Settanta nasceva infatti l'inconfondibile sound di quello che sarebbe diventato un indimenticabile artista di fama internazionale. Un pastore simile a quello che oggi è esposto nella bottega di San Gregorio Armeno fu regalato all'artista dall'artigiano Genny Di Virgilio in occasione dell'ultimo concerto del bluesman al Palapartenope, lo scorso dicembre. «Oggi siamo noi che salutiamo lui – commenta Di Virgilio – uno dei più grandi artisti napoletani di sempre».

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