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Circum chiusa per sciopero, restano a piedi studenti e pendolari

Migliaia di persone sono rimaste a piedi per la chiusura di diverse stazioni della Circumvesuviana, i cui addetti sono in sciopero. Per alcune tratte è stato istituito un servizio sostitutivo su gomma ma la mole di persone in attesa è enorme e gli autobus si bloccano nel traffico congestionato.
A cura di Nico Falco
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Corse in ritardo, pendolari e studenti con gli occhi sulla strada a sperare di vedere i bus sostituitivi, gente che arriva in stazione e la trova sbarrata con un avviso all'utenza. Per diverse migliaia di passeggeri della Circumvesuviana quella di oggi, 21 marzo, è un'altra giornata di passione. La linea ferroviaria, gestita dall'Eav, collega centinaia di Comuni, e copre soprattutto Napoli e la provincia ma tocca anche centri del Salernitano e dell'Avellinese. A causare i disagi è lo sciopero degli addetti che ha determinato la chiusura delle stazioni.

Il servizio da ieri, 20 marzo, è sospeso tra Napoli e Sarno (via Ottaviano), Torre Annunziata-Poggiomarino (via Scafati) e Napoli-San Giorgio a Cremano (via Centro Direzionale). Per le prime due tratte è stato istituito un servizio sostitutivo con autobus ma i mezzi su gomma devono fare i conti col traffico congestionato e con l'enorme massa di persone, tra cui molti lavoratori e studenti, tra questi parecchi minorenni diretti agli istituti scolastici della zona.

Sulle richieste dei sindacati era intervenuto anche il presidente della Regione Campania, che aveva stigmatizzato la decisione dei dipendenti parlando di "comportamenti sindacali irragionevoli ed eccessivi". "Se nell'ambito di un accordo aziendale uno chiede 350 euro di straordinario – aveva detto Vincenzo de Luca – non è un accordo sindacale, ha un altro nome e questo non può essere accettato. L'indicazione che ha la Eav – aveva concluso – è di fare cose ragionevoli e non accettare per nessun motivo posizioni ricattatorie".

L'Eav ha convocato per domani, 23 marzo, un tavolo di trattativa coi sindacati per cercare una soluzione condivisa e porre fine alla protesta.

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