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“Città culla dell’imbroglio”, il servizio del Tg2 che fa arrabbiare Napoli

In un servizio del Tg2 su una tentata truffa in provincia di Napoli il giornalista si lascia andare a commenti duri sulla città. Protestano gli spettatori e interviene anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Iacopino: “Tra i doveri del servizio pubblico c’è quello di avere rispetto per le persone e di non ragionare per mucchi”.
A cura di Angela Marino
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È polemica sul Tg2 per un servizio sulla cosiddetta truffa dei Rolex andato in onda qualche giorno fa nell'edizione delle 13 del telegiornale nazionale Rai. Al centro di tutto c'è la notizia del tentato imbroglio messo in atto da due turisti inglesi in vacanza a Gragnano, in provincia di Napoli, ai danni di una assicurazione. I due, in pratica, avevano denunciato il furto di prezioso Rolex del valore di 10mila euro per mano di due ragazzi in sella a uno scooter. Scopo, quello di estorcere il rimborso alla compagnia assicurativa. La truffa, tuttavia, è stata scoperta dagli inquirenti grazie ai filmati delle telecamere di sicurezza e i due sono stati denunciati. Ad "offendere", secondo molti telespettatori napoletani, è stata la chiosa del giornalista alla notizia. Il cronista Rai ha parlato di "città simbolo e culla dell'imbroglio", la cui "prestigiosa fama in materia di scippi è secolare​" per una volta, si meraviglia il giornalista, a truffare non sono i napoletani, allenati da anni, anzi "secoli" di pratica, ma gli inglesi, noti per la loro "educata civiltà", qui smascherati dalla "fredda collaborazione" delle telecamere di sorveglianza. Nel caso volessero replicare il furto – chiosa il giornalista – i due tedeschi farebbero meglio a scegliersi "un palcoscenico meno smaliziato e meno navigato". Nonostante il servizio denunci il tentativo di truffa di due turisti, sventato grazie alla solerzia degli inquirenti, sotto accusa sembra invece il popolo napoletano, dipinto come una folla di ladri e intrallazzatori. Il servizio ha generato un vento di polemiche che ha infuriato ovunque sul web.

Il pregiudizio sotteso alla narrazione non ha offeso solo la sensibilità degli utenti, ma ha attirato critiche dure anche dal presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino, che ha stigmatizzato così la vicenda: "Una volta i napoletani vengono riconosciuti "dalla puzza". Un'altra rifilano una pizza cancerogena. Una terza vivono nella "culla dell'imbroglio". La costante è che tutti questi sono regali della Rai. Ho un senso civico che mi impedisce di fare appello ad una rivolta che penalizzi la Rai, già sconvolta da alcune scelte politiche. Ma i vertici dell'azienda potrebbero far capire, anche ai loro giornalisti, che tra i doveri del servizio pubblico c'è quello di avere rispetto per le persone e di non ragionare per mucchi?".

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