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Città Metropolitana, il Pd verso l’ok al bilancio insieme a De Magistris

Il partito aveva annunciato provvedimenti contro i consiglieri metropolitani a cui De Magistris aveva attribuito deleghe, ma non è successo nulla. Gli stessi consiglieri sono pronti a votare il bilancio, mentre Forza Italia potrebbe votare contro.
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Il Partito Democratico va verso il voto favorevole al bilancio della Città Metropolitana, insieme ai consiglieri che fanno riferimento al sindaco Luigi De Magistris. Lunedì i venticinque consiglieri che compongono l’organismo saranno chiamato all’approvazione del preventivo 2018, il primo dopo la fine del patto istituzionale che teneva insieme tutti, dal centrodestra al centrosinistra, con la sola eccezione del Movimento Cinque Stelle, ed i cinque consiglieri del Pd sembrano intenzionati a votare a favore, nonostante gli organi provinciali del partito non si siano mai espressi in merito. Il gruppo di Forza Italia, rimasto a bocca asciutta al termine del recente rimpasto, sta ancora valutando il da farsi e non è da escludersi il voto negativo. Tutto questo mentre il Pd continua ad essere saldamente all'opposizione di De Magistris a Napoli.

Qualche settimana fa De Magistris ha ridistribuito le deleghe ai consiglieri, tenendo fuori i forzisti e rafforzando la presenza dei democrat. Il Pd, infatti, ha ottenuto i trasporti per Giuseppe Cirillo, il personale per Francesco Iovino, l’urbanistica per Giuseppe Jossa, il Grande Progetto Pompei per Michele Maddaloni, la risorsa mare per Giuseppe Tito, i lavori pubblici per Nicola Pirozzi. L’unica consigliera rimasta fuori è Alessia Quaglietta. L’accordo tra De Magistris ed i consiglieri del Pd creò una sollevazione della base e le deleghe non sono state mai formalmente accettate.

Il segretario provinciale Massimo Costa si affrettò a specificare che i consiglieri avevano trattato direttamente con De Magistris e che, dunque, il partito non si era impegnato in un accordo politico. Si era anche paventato il deferimento dei cinque agli organi di garanzia del partito con conseguente sospensione, ma poi nulla è successo: i consiglieri gestiscono attualmente le deleghe in modo informale con De Magistris che chiude un occhio, ma nessun provvedimento è stato preso contro di loro.

Nelle scorse ore il consigliere regionale regionale democratico Antonio Marciano ha tirato di nuovo fuori la questione con un post su Facebook: “La vicenda deleghe ai consiglieri del PD dalle parti della Federazione Provinciale si è liquidata dicendo "hanno accettato a titolo personale". Ora sul punto più qualificante, politicamente parlando, ovvero sul provvedimento di natura finanziaria i consiglieri del PD cosa faranno? – ha scritto – Coerenza vorrebbe che una forza come la nostra voti contro. Massimo Costa e Assunta Tartaglione che ne dite di annunciare pubblicamente le nostre indicazioni di voto chiaramente contrarie al provvedimento e prevedere provvedimenti in caso contrario? Badate o si comincia a fare scelte nette sul piano politico e del rispetto delle regole oppure ciascuno ed in ogni assemblea elettiva si sentirà libero di fare "a titolo personale" qualsiasi scelta.” Né Costa né la Tartaglione, rispettivamente segretario provinciale e regionale del partito, hanno colto l’invito.

Tra i dirigenti del Pd c’è un malcelato imbarazzo sulla vicenda. Se il Pd non votasse a favore, il bilancio non passerebbe e questo avrebbe, come unica conseguenza, il blocco di finanziamenti per i Comuni della provincia, visto che la legge Delrio non prevede la decadenza del consiglio. D’altra parte, sono al lavoro i “pontieri” dell’area De Magistris per convincere i consiglieri di centrodestra a votare favorevolmente: tra gli oggetti di trattativa, la possibilità di approvare tutti insieme emendamenti graditi ai forzisti.

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