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Città Metropolitana Napoli bloccata, De Magistris non riesce ad assegnare le deleghe

Il sindaco della città metropolitana non riesce a decidere chi farà parte della sua squadra per paura di scontentare gli esclusi. Il Movimento Cinque Stelle all’attacco: “Inizio traballante, De Magistris viola lo statuto ritardando le nomine”.
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Luigi de Magistris, sindaco di Napoli
Luigi de Magistris, sindaco di Napoli

Luigi De Magistris non riesce a trovare la quadra per la ripartizione delle deleghe alla Città Metropolitana. Mentre Beppe Sala, a Milano, ha già annunciato la composizione della giunta quindici giorni fa, il sindaco partenopeo è in difficoltà. De Magistris, in particolare, sa di non avere la maggioranza nel consiglio metropolitano e che è necessario trovare sponde nelle opposizioni, magari assegnando deleghe specifiche a consiglieri non eletti nella sua coalizione.

Il Partito Democratico è silente, forse per tattica, visto che De Magistris ha lanciato inviti alla collaborazione. Il Movimento Cinque Stelle, rappresentato nell’Ente di palazzo Matteotti dall’ex capogruppo del Comune di San Giorgio a Cremano Danilo Roberto Cascone attacca, invece, De Magistris, accusandolo aver violato lo statuto prima ancora di cominciare a lavorare. L’articolo 56, infatti prevede che “il sindaco metropolitano, entro 15 giorni dall’assunzione delle proprie funzioni, presenta al Consiglio, e ne trasmette copia alla Conferenza metropolitana, il proprio programma di mandato e contestualmente nomina il Vicesindaco dandone comunicazione al Consiglio metropolitano.” Le elezioni si sono tenute lo scorso 9 ottobre, ma non c’è ancora traccia della nomina.

Inoltre, secondo lo statuto, “il Sindaco metropolitano, entro 10 giorni dall’assunzione delle proprie funzioni, nomina i consiglieri delegati a cui conferisce deleghe per settori organici dell’amministrazione metropolitana da esercitarsi secondo le direttive e in conformità con il programma di mandato”.
Le nomine dei consiglieri delegati “sono comunicate al Consiglio che, nei 10 giorni dalla comunicazione, può esprimere il proprio dissenso a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
"Il sindaco de Magistris – continua Cascone – insieme con il programma di mandato, avrebbe dovuto presentarsi in aula con il nome del vicesindaco, come prevede lo Statuto, e così non è stato. Avrebbe altresì dovuto nominare anche i Consiglieri delegati per consentire al Consiglio di esprimere entro il tempo previsto un eventuale dissenso, e nemmeno di questo si è avuta traccia. Perché non l’ha fatto, facendosi beffa dello Statuto, ovvero della Carta fondamentale dell’Ente? Forse perché vuole utilizzare quelle caselle per una logica spartitoria rispetto alla quale non ha ancora trovato la quadra? Ci auguriamo che così non sia, ma siamo molto preoccupati”.

Venerdì il consiglio metropolitano tornerà a riunirsi, ma non è detto che De Magistris riesca a mettere in ordine tutte le tessere del puzzle e ad effettuare in tempo le nomine. Uno dei nodi è rappresentato dal ruolo di vicesindaco. De Magistris, secondo le voci di corridoio, avrebbe piacere di confermare una sua fedelissima, l’avvocato Elena Coccia, che aveva già ricoperto l’incarico nell’ultima consiliatura. Tuttavia, il sindaco ha ben chiaro che può usare la poltrona come merce di scambio e sarebbe pronto ad offrirla a David Lebro, il quale però preferirebbe essere nominato assessore nella giunta comunale di Napoli.

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