I 27 staffisti da assumere alla Città Metropolitana di Napoli diventano terreno di scontro politico tra le forze politiche che amministrano l'ex Provincia di Napoli. Si leva la voce di una parte del Partito Democratico, di Fratelli d'Italia, di Forza Italia, tace il Pd e tace ovviamente Dema, il partito di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e dell'ente metropolitano.
Ieri Fanpage.it aveva documentato dopo la denuncia dell'ex consigliere comunale Raffaele Ambrosino che il primo cittadino aveva in effetti chiesto una variazione di bilancio per consentire 27 nuovi contratti. Le reazioni non si sono fatte attendere. Dal Pd è Antonio Marciano a tuonare: "Non so – afferma – se i 27 nuovi staffisti da assumere in Città Metropolitana rientrano nel perimetro della ‘cooperazione istituzionale' tanto sbandierata da De Magistris e tanto condivisa dalla maggioranza del mio partito. Non so se Venanzio Carpentieri e Assunta Tartaglione ne sanno qualcosa. Si contrasti questa decisione. La città Metropolitana, la sua funzionalità dipendono da una missione più chiara e definita anziché da nuove collaborazioni". Valeria Valente, consigliere comunale Dem parla di "chiarissime e palesi scelte spartitorie nell'ambito degli atti concreti di gestione di questo nuovo soggetto di governo". Tace l'area Pd che fa riferimento a Mario Casillo, così come tace il Movimento Cinque Stelle.
"I contratti degli staffisti della Città metropolitana non possono e non devono essere una priorità" dice il coordinatore di Forza Italia della provincia di Napoli, Antonio Pentangelo. "Su questo – annuncia Pentangelo -, così come sulle principali problematiche ed esigenze politiche dell'ente metropolitano, convocherò a breve una riunione con i consiglieri di Forza Italia". Il consigliere comunale di Napoli di Fratelli d'Italia Andrea Santoro e quello regionale Luciano Passariello attaccano: "Sono curioso – dice Santoro – di vedere i nomi che usciranno da questa sfilza di nomine ben retribuite. E mi auguro che non escano nomi riconducibili anche ad esponenti della presunta opposizione, perché se così fosse ci troveremmo di fonte ad un fatto gravissimo".
