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Colla cinese tossica in un magazzino di Napoli pronta ad essere venduta in tutta Italia

Vasta operazione della Guardia di Finanza, che ha sgominata un’intera filiera dedita alla distribuzione della colla tossica in tutta Italia. Due i magazzini adoperati, uno dei quali nel Napoletano: sequestrate oltre 700mila confezioni di colla tossica, dal valore di 2 milioni di euro. Le sostanze tossiche erano dicloroetano, una sostanza cancerogena, tossica e irritante, nonché di cloroformio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una vera e propria ondata di colla tossica e velenosa che stava per inondare i mercati italiani quella che è stata scoperta e sequestrata dalla Guardia di Finanza quest'oggi. L'operazione, condotta dalle fiamme gialle di Torino, ha riguardato molte regione d'Italia: i due depositi in cui erano custodite le centinaia di migliaia di confezioni di colla sono stati scoperti uno in Puglia ed un altro in Campania, nel napoletano.

Sgominata l'intera filiera distributiva di questa colla tossica, che aveva ramificazioni in tutto il paese. Oltre settecentomila le confezioni di colla, tutte di importazione dalla Cina e dal valore complessivo di circa due milioni di euro, che sono stati recuperati dalla Guardia di Finanza, al termine delle indagini condotte dai Baschi Verdi di Torino e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avviata qualche mese fa dopo alcuni accertamenti eseguiti su alcuni campioni che erano stati prelevati in diversi negozi piemontesi. Dalle analisi sul materiale sequestrato, ovvero gli stick di colla, è emersa la presenza di diverse sostanze pericolose, presenti in una quantità superiore ai limiti consentiti dalla legge: in particolare, è stata riscontrata una presenza forte di dicloroetano, una sostanza cancerogena, tossica e irritante, nonché di cloroformio, un'altra sostanza potenzialmente irritante. L'eventuale inalazione, ingestione e perfino il contatto cutaneo, anche in minime quantità, avrebbe pertanto potuto provocare lesioni acute o croniche, come spiegato dagli stessi finanzieri. Dieci gli imprenditori, tra italiani e cinesi, denunciati al termine dell'operazione odierna della Guardia di Finanza: dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di frode in commercio, false indicazioni qualitative del prodotti ed immissione in commercio di prodotti pericolosi.

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