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Colli Aminei, aggrediscono un 19enne: fermati due minorenni con tatuaggio di una banda

I due, 15 e 16 anni, avevano preso a calci e pugni un 19enne nei pressi della stazione della metropolitana dei Colli Aminei. Riconosciuti, sono stati portati in caserma: sull’avambraccio sinistro il tatuaggio “hermano” che indicherebbe, per loro stessa ammissione, l’appartenenza ad un’omonima banda.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Non c'è tregua a Napoli per l'emergenza baby gang: la criminalità giovanile, perché di tale ormai si tratta, sta assumendo infatti i contorni di una vera e propria escalation, e non sembra trovare uno stop. Neanche dopo le misure straordinarie emanate dal comitato presieduto pochi giorni fa dal ministro degli interni Marco Minniti.

Un'altra aggressione è avvenuta infatti in città, nella municipalità Stella-San Carlo all'Arena: ed il teatro è ancora una volta una stazione della metropolitana, in questo caso quella dei Colli Aminei. Due ragazzini di quindici e sedici anni hanno aggredito un diciannovenne a calci e pugni nel pomeriggio di venerdì, ed anche in questo caso senza alcun motivo.

Ma la loro "avventura" è durata poco: la polizia è infatti riuscita a catturarli nell'arco di poche ore. Fondamentale il riconoscimento del motociclo su cui viaggiavano, un modello Honda, e soprattutto il fatto che i due fossero già noti alle forze dell'ordine. Il quindicenne, infatti, era stato già denunciato per resistenza a pubblico ufficiale nonché porto di coltello lo scorso dicembre, dai poliziotti del Commissariato Dante. Inoltre, i due erano stati già controllati assieme in passato. A casa del sedicenne è stato ritrovato il motociclo indicato dalla vittima, mentre in quella del quindicenne sono stati sequestrati due coltelli.

I due a quanto pare farebbero anche parte di una vera e propria banda: la scoperta attraverso un tatuaggio identico, sull'avambraccio sinistro, con la scritta "hermano" ("fratello" in castigliano). Per loro stessa ammissione, indicherebbe l'appartenenza ad una gang omonima. Entrambi, inoltre, sono stati riconosciuti dalla vittima in caserma, dove si era recato prontamente per sporgere denuncia. Proprio incrociando all'ingresso i due bulli, che erano stati accompagnati dai genitori in caserma per la completa identificazione, il giovane li ha subito riconosciuti. E durante le foto segnaletiche, la scoperta del tatuaggio da parte degli inquirenti e la successiva ammissione dei due minorenni.

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