"Mia figlia ed altri sette amici, rapinati sotto minaccia con un coltello da pesca subacquea puntato all'addome". E ancora: "A Salvator passando per l'entrata della metro, due ragazzi sui 16/17 anni seduti sulle panchine ci hanno assalito da dietro puntandoci i coltelli alla gola e intimandoci di consegnargli i telefoni". Sono soltanto due delle testimonianze che sul gruppo Facebook "Quelli di Salvator Rosa…" raccolgono esperienze e inquietudine di chi vive nella zona alta in prossimità del Vomero, a due passi dalla stazione della metropolitana omonima, che incrocia con la signorile via Girolamo Santacroce ed è stato per tutta l'estate preda dei baby rapinatori predatori.
"Non è la prima volta che un quartiere sia vittima di questo genere di azioni, sappiamo che tutta Napoli è vittima di questi episodi che spesso sono frutto di mancanze come politiche sociali o strutture adeguate sul territorio", spiega Rosanna Laudanno consigliera della Seconda Municipalità e gestore del gruppo Fb, molto partecipato. "È bastata la testimonianza di un ragazzo per far venir fuori tanti episodi simili, in un quartiere popolare come il nostro c’è stata tanta gente che ha testimoniato ed è un primo passo per coinvolgere tutti i cittadini a rendersi parte attiva del quartiere. Ma soprattutto rendere il quartiere un posto vivibile dal punto di vista della sicurezza, quando torno a casa che sia io , un lavoratore o un ragazzino non deve temere o avere paura". Il segnale di cambiamento è quello che si sostanzierà in una iniziativa organizzata con Gennaro Esposito, già consigliere comunale e oggi instancabile propulsore dei Comitati civici per la quiete che in tutta Napoli denunciano episodi di piccole e grandi illegalità. L‘appuntamento è sabato 8 settembre alle 12 davanti all'uscita della metropolitana Salvator Rosa lato Girolamo Santacroce: " Porta con te un fazzoletto bianco da mettere al polso – si legge nel lancio dell'iniziativa – facciamoci riconoscere, facciamo capire che non siamo soli"