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Coltivazione in acque inquinate, distrutte 14 tonnellate di cozze pericolose

La coltivazione è stata individuata in corrispondenza del tratto di costa dove sorgono gli ex stabilimenti siderurgici dell’Italsider. I mitili sono stati trainati al largo e distrutti tramite affondamento.
A cura di An. Mar.
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Distrutte 14 tonnellate di cozze pericolose per la salute. I carabinieri del Nucleo Navale di Napoli, hanno scoperto, nelle acque antistanti i pontili ex Italsider, una enorme coltivazione di cozze abusiva. I militati hanno rinvenuto  100 filari agganciati a galleggianti semisommersi. L'operazione è stata condotta dai militari in collaborazione con personale del C.R.I.S.Sa.P. (centro Riferimento Regionale Sicurezza Sanitaria del Pescato) e con unità subacquee dei VV.FF., nel Golfo di Pozzuoli. I mitili sono stati trainati al largo e distrutti tramite affondamento. Senza l'intervento delle forze dell'ordine le cozze contaminate sarebbero finite sui mercati di distribuzione illegali. Un circuito che frutta diverse decine di migliaia di euro. Il rischio è quello di contrarre malattie come escherichia colli, epatite A, salmonella, norovirus ecc.

L'operazione è avvenuta nell'ambito del servizio di monitoraggio dei tratti di costa a rischio inquinamento altamente inquinati. La coltivazione è stata individuata in corrispondenza del tratto di costa dove sorgono gli ex stabilimenti siderurgici dell'Italsider,  dismessi nel 1993. Sono stati prelevati anche dei campioni da analizzare in laboratorio, dove verranno cercate anche tracce di, nei frutti di mare, di metalli pesanti come mercurio, piombo e cadmio.

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