Come Maurizio Sarri, la canzone del rapper Nasta sull’allenatore del Napoli
Video e testo | Metafora della stagione 2017/18 | Inno del Popolo sarrista
Maurizio Sarri è più di un allenatore, come il Napoli è più di una squadra e il calcio più di un gioco. Sarà per questo motivo, per questa capacità di attribuire significati alti a ciò che è terreno, che il coach del Napoli è diventato attore inconsapevole della rivoluzione sarrista. Il rapper di Meta di Sorrento Nasta – Nasta Kapo3no su YouTube e Marco Anastasio all’anagrafe – ha dedicato una canzone al tecnico azzurro dal titolo “Come Maurizio Sarri”, che è possibile ascoltare nel video di seguito e che si avvicina, dopo una settimana, alle 100.000 visualizzazioni. Lo spartano e sanguigno allenatore diventa, nelle parole di Nasta, il rivoluzionario che dismette gli abiti borghesi (“Niente giacca e cravatta”, li avevo “quando lavoravo in banca, mo che siedo su una panca, me ne fotto della stampa”) e che punta al palazzo nonostante possa mostrare alcun blasone ("questa gente non se l’aspetta da chi ha fatto gavetta che adesso punto alla vetta"). La canzone deve essere piaciuta molto a Maurizio Sarri, che ha accolto Nasta a Castelvolturno, quartier generale della società partenopea. Qui il tecnico toscano ha autografato una sigaretta all'artista sorrentino che, ha spiegato Nasta al Mattino, "custodirò gelosamente". Il giovane ha proseguito spiegando che Sarri "ha apprezzato il mio lavoro musicale, devo dire che è spontaneo come lo vediamo in tv. Prima di andare via l’ho ringraziato a nome dei tifosi per quello che sta facendo per il Napoli".
Video e testo di "Come Maurizio Sarri"
Lo faccio per passione
come Maurizio Sarri.
Niente giacca e cravatta
come Maurizio Sarri.
Sto con la barba sfatta
come Maurizio Sarri.
Hasta la Revolucion
come Maurizio Sarri.
Io che vengo dal fango
dei campetti provinciali,
gli stadi semivuoti
calcati da criminali,
dal calcio del pueblo
al calcio dei signori.
Giornali e televisioni
come calci nei coglioni.
E qualche giornalista
mi critica la tenuta:
"ma fatti quella barba
e levati quella tuta".
Cravatta ce l'ho avuta
quando lavoravo in banca;
e mo che siedo su una panca
me ne fotto della stampa.
E mo si mettono la giacca
e già fanno i signorini;
ma sono un gancio destro,
in questo branco di mancini.
Volete stare allegri,
starete coi vincenti,
ma la rivoluzione non si ferma
e stringe i denti,
non guarda in faccia a nessuno
e non si schiera coi potenti.
Mai leccato un culo,
mai – giuro – chiesto niente.
‘Fanculo voi signori
del potere monetario:
portiamo la bellezza
dell'esproprio proletario.
Lo faccio per passione
come Maurizio Sarri.
Niente giacca e cravatta
come Maurizio Sarri.
Sto con la barba sfatta
come Maurizio Sarri.
Hasta la Revolucion
come Maurizio Sarri [x2].
[Estratto di un'intervista rilasciata da Sarri]
E tutti i menscevichi
che chiedono sicurezza,
vogliono una certezza,
vogliono il catenaccio:
tutti traditori
e nemici della bellezza,
ma qui comando io
e so bene quello che faccio.
Brillano gli occhietti
negli occhiali da vista
mentre scrivo sul quaderno
con perizia mai vista:
c’è chi crede
io prenda appunti,
ma io faccio una lista
dei nemici, anche presunti,
del partito sarrista.
Questa gente, sai,
non se l’aspetta
da chi ha fatto gavetta
che adesso punta alla vetta
che adesso è giunta la resa dei conti
siamo alla resa dei tonti.
La bandiera è tesa
e il Sarrismo non aspetta.
Unico ideale è la bellezza
e, se è solo un'illusione,
non svegliatemi dal sogno:
le rivoluzioni non le fa la bellezza,
però c'ho una certezza:
verrà il giorno che ne avranno bisogno.
Lo faccio per passione
come Maurizio Sarri.
Niente giacca e cravatta
come Maurizio Sarri.
Sto con la barba sfatta
come Maurizio Sarri.
Hasta la Revolucion
come Maurizio Sarri [x2].
Una metafora della stagione 2017/18
Diversi i riferimenti al calcio giocato, alcuni abbastanza espliciti, altri allusivi. Su tutti va ricordato il riferimento alla "rivoluzione della bellezza", con la quale forse (ma è tutto da vedere) non si vince, ma di cui però, prima o poi, si sentirà il bisogno. Si tratta di un riferimento al gioco del Napoli, riconosciuto tra i più belli d'Europa ma che, al momento, non è sufficiente ad assicurare la squadra partenopea al primo posto. Allo stesso c'è chi difende il catenaccio, sostenuto dai "menscevichi" ostili alla rivoluzione. E la Juventus, si chiederà qualcuno, dov'è l'altro per antonomasia rispetto al Napoli? Parole chirurgiche: "Volete stare allegri, starete coi vincenti", ma la rivoluzione non si ferma e ci sarà l' "esproprio proletario"… ovviamente dello scudetto.
Inno del Popolo sarrista
Il Napoli Calcio come metafora di una città in eterna concorrenza – se non lotta – con un nord ricco e vincente è un tema ricorrente, soprattutto in quelle stagioni in cui la squadra partenopea riesce a puntare a qualcosa di grande, nonostante la distanza economica dalle squadre dell'Italia settentrionale rappresenti sempre un gap difficile da colmare. La presenza di Sarri ha però contribuito a riempire di significati un immaginario già carico, ma sempre pronto ad imbarcare valori e suggestioni. Accade così che il tecnico azzurro diventa "comandante" e riferimento spirituale ed etico di "Sarrismo – Gioia e Rivoluzione", nota pagina Facebook di satira politico-calcistica. Non a caso, proprio gli amministratori di questa pagina hanno eletto "Come Maurizio Sarri" ad "Inno del popolo sarrista", mentre l'autore della canzone parla di un "partito sarrista".