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Comunali 2016: i movimenti antagonisti guardano a De Magistris: “Non rivogliamo il Pd”

All’Asilo Filangieri si riuniscono i centri sociali della città per discutere delle elezioni Amministrative della primavera 2016. “Non resteremo a casa, nessuno vuole il ritorno del Partito democratico”. Su De Magistris: “è il sindaco più a sinistra d’Italia”. Alt al dialogo col Movimento 5 Stelle: “Incompatibili su temi come l’immigrazione”.
A cura di Antonio Musella
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Il tema all'ordine del giorno è il governo della città di Napoli. Ed una prima risposta è arrivata in maniera chiara: i movimenti alle prossime Elezioni comunali 2016 non resteranno a casa, ma saranno della partita. Sono circa 300 provenienti dai principali centri sociali e collettivi napoletani che oggi si sono ritrovati all'ex Asilo Filangieri. Ci sono tante realtà di base che uniscono ai conflitti sociali una interlocuzione con le istituzioni, come quelli di Zero 81, di Insurgencia e Mezzocannone Occupato, fino all'ex Opg "Je so pazzo" una delle ultime occupazioni cittadine che in più di una occasione ha visto il sindaco di Napoli prendere parte ad iniziative ed assemblee. Ma ci sono anche quelli che con le istituzioni "non ci parlano" ed un po' a sorpresa hanno deciso di prendere parte alla discussione pubblica sulle elezioni comunali del prossimo anno anche solo come uditori, è il caso della Mensa Occupata o dei centri sociali più "anziani" come lo Ska. Tutti hanno risposto all'appello lanciato da quelli dell'Asilo Filangieri a superare le divisioni e le contrapposizioni all'interno della galassia antagonista per ragionare insieme sul governo della città. Una discussione che non poteva che partire dal giudizio sull'attuale sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

Da Zero 81 a Isrka: le posizioni all'assemblea

"Il nostro giudizio non è neutrale, ma è positivo a partire dalla gestione di alcune questioni – spiega Giovanni Pagano, tra le figure più rappresentative di Zero 81 – a partire dalla vertenza casa che ci vede protagonisti con numerose occupazioni a scopo abitativo in città, fino al futuro di Bagnoli, de Magistris rappresenta un'anomalia". Sono proprio gli attivisti di Largo Banchi Nuovi a fare uno dei primi interventi in assemblea spiegando che "quello che è mancato a de Magistris è un blocco sociale vero, una organizzazione, i tentativi di democrazia partecipativa sono stati velleitari" spiegano. Ci vogliono assemblee territoriali sui quartieri, delibere scritte attraverso laboratori aperti, insomma un modello molto simile a quello che stanno sperimentando Podemos in Spagna e Syriza in Grecia. Ma di sicuro il sindaco de Magistris rappresenta il primo interlocutore a cui guardano i movimenti cittadini. "Non il solo – precisa Pagano – ci sono altre anomalie come il Movimento 5 Stelle, il nostro è un ragionamento che non si schiaccia sul sindaco ma è aperto a tutti". Di sicuro quelli di Zero 81 spiegano che c'è un dato chiaro: "per le prossime elezioni comunali i centri sociali non resteranno a casa perché nessuno vuole il ritorno del Pd". Una presa di posizione chiara che proietta l'estrema sinistra napoletana nell'appuntamento elettorale del prossimo anno. Si farà una lista autonoma? Un listone in coalizione con de Magistris? Sembra ancora presto per dirlo perché quello cominciato oggi all'asilo è un dibattito che durerà per diversi mesi, come spesso accade nei movimenti. "Siamo uno schieramento incompatibile con i poteri forti – precisa Eddy Sorge di Iskra, tra i collettivi protagonisti della battaglia contro il commissariamento di Bagnoli – dobbiamo tracciare una strada che si ponga l'obiettivo dell'insurrezione della città".

Alt al dialogo col M5S

Proprio su Bagnoli il sindaco di Napoli ha speso molte energie nella contrapposizione al governo Renzi e proprio gli esponenti di Iskra fanno notare che "de Magistris ha capitalizzato il lavoro dei movimenti sulla vicenda Bagnoli". C'è chi una esperienza simile l'ha già fatta come i militanti di Insurgencia e Mezzocannone Occupato che quattro anni fa sostennero Luigi de Magistris ed elessero anche un consigliere comunale. Andrea Salvo Rossi, giovane ricercatore universitario, spiega che "de Magistris resta il sindaco più a sinistra d'Italia, basta guardare come è finito l'esperimento di Pisapia a Milano, sul tema delle occupazioni e dei rifiuti ad esempio, è sempre stato dalla parte dei movimenti". Quattro anni fa la loro scelta di sostenere de Magistris fu solitaria e registrò non poche critiche. "Il nostro bilancio è complesso – spiega Salvo Rossi – c'è stata una prima parte del mandato dove figure come Narducci (magistrato, ex assessore alla Sicurezza ndr.) e lo stesso Alfredo Romeo (a capo dell'immobiliare che gestiva il patrimonio pubblico del Comune ndr.) hanno avuto un ruolo rilevante, mentre nella seconda parte il sindaco ha ascoltato molto i movimenti". È naturale chiedersi se questa esperienza è servita a qualcosa: "Senza i rapporti di forza in città non si va da nessuna parte – chiarisce – abbiamo riscontrato tutti i limiti della rappresentanza istituzionale ed anche dell'insufficienza dello strumento senza un movimento forte". Anche loro saranno della partita ma con dei paletti: "È chiaro che qui c'è una parzialità, questo spazio politico ha bisogno di crescere ed andare oltre i centri sociali". Ma non tutti sono interlocutori: " il Movimento 5 Stelle non può esserlo perché gli attivisti napoletani sono i più allineati con Grillo e su alcuni temi come l'immigrazione non si possono fare mediazioni".

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