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Comunali 2017, disastro Pd a Napoli tra liste saltate e alleanze con il centrodestra

I democrat saranno presenti solo in dieci Comuni su diciassette al voto, rischiano di portare a casa appena quattro o cinque sindaci.
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La chiusura delle liste per le amministrative segna una nuova debacle per il Partito Democratico in provincia di Napoli. Su diciassette Comuni al voto il prossimo 11 giugno, infatti, i democrat hanno presentato proprie liste solo in dieci: un vero e proprio disastro per quello che è, in ogni caso, il partito più strutturato del Paese.

La verità è che il Pd non sembra aver affrontato seriamente la questione alleanze: il segretario provinciale Venanzio Carpentieri è stato completamente preso dai problemi interni alla sua Melito, dove, da sindaco , era stato sfiduciato dal suo stesso partito. D’altro canto, il Pd provinciale non ha mai  neppure pensato ad aprire un tavolo provinciale di centrosinistra per stringere alleanze in maniera uniforme su tutto il territorio. Così,nei singoli Comuni, si è navigato a vista ed ognuno ha fatto quello ha voluto, con i disastri che ora sono sotto gli occhi di tutti. Carte alle mano, è realistico che su diciassette Comuni al voto, il Pd abbia la reale possibilità di conquistarne non più di quattro o cinque.

Alcune assenze sono drammatiche. All’ultimo secondo, infatti, si è ritirato il candidato sindaco del Pd a Somma Vesuviana, Peppe Bianco, lamentando intimidazioni. Senza candidato, il direttivo locale ha deciso di ritirare la lista, ma in ogni caso Bianco aveva scarse possibilità di arrivare al ballottaggio. A Pimonte è andata pure peggio: dopo estenuanti trattative interne per la scelta del candidato sindaco, si è deciso di fare un passo indietro. La colpa, in questo caso, è stata addossata addirittura ai pimontesi, accusati di rendere “impossibile un dialogo per la costruzione di un’alternativa democratica” in una città in cui “la gente ha paura di esporsi a causa di una politica clientelare”. Sempre colpa di qualcun altro, insomma.

Niente lista a PD neppure a Ischia Porto, il più importante tra i sei Comuni dell’isola: è presente, però “Ischia Democratica”, che corre insieme a liste di centrodestra, con la benedizione dell’ex sindaco Giosi Ferrandino. Il Pd sarà assente anche a Barano d’Ischia, a Lettere, Tufino, Visciano.

Il Partito Democratico sarà, invece, presente a Acerra, Arzano, Bacoli, Melito, Pozzuoli, Saviano, Sant’Antimo, Pompei, Portici, Torre Annunziata, anche se con coalizioni molto differenti. Ad Acerra, infatti, il Pd appoggia Paola Montesarchio ed ha stretto un’alleanza di ferro con Forza Acerra, una lista che fa riferimento a Forza Italia. A Portici, dove il candidato è il senatore democrat Vincenzo Cuomo c’è l’Udc ed almeno tre liste civiche che fanno chiaramente riferimento al centrodestra: in questo caso la vittoria pare scontata. Non dovrebbe avere problemi neppure l’uscente Vincenzo Figliolia a Pozzuoli, che va verso la riconferma al primo turno. A Torre Annunziata il candidato Vincenzo Ascione punta ad arrivare in scioltezza al ballottaggio per poi sconfiggere il centrodestra o la coalizione capeggiata da Pierpaolo Telese di DemA.

A Melito, città di Carpentieri, il Partito Democratico correrà in appoggio al segretario provinciale dopo aver vissuto uno psicodramma collettivo: la sezione locale infatti aveva votato per il sostegno ad Antonio Amente, ex sindaco di centrodestra. Carpentieri, depositario del simbolo a livello provinciale, ha invece investito se stesso all’ultimo secondo, ma la sua sembra essere solo una battaglia “di bandiera”.

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