Comunali Napoli, rischio brogli: carabinieri presidiano la tipografia che stampa le schede
Il clima in vista delle elezioni comunali del prossimo 5 giugno a Napoli si fa pesante. E così accade che una camionetta dei carabinieri venga inviata a presidiare 24 ore su 24 la sede della tipografia che sta stampando le schede elettorali che saranno utilizzate alle urne. Lo segnalano Francesco Emilio Borrelli e Vincenzo Peretti, il primo consigliere regionale e il secondo portavoce dei Verdi: "Negli ultimi giorni stiamo registrando segnali inquietanti dalla criminalità. Nei quartieri popolari infatti ci hanno segnalato che stanno girando brutti ceffi a ritirare i certificati elettorali alle persone per realizzare il sistema della ‘scheda ballerina'", hanno rivelato i due esponenti dei Verdi. Il sistema della "scheda ballerina" è un mezzo per alterare il risultato della competizione elettorale: prevede che qualcuno consegni una scheda timbrata e prevotata all’esterno di un seggio a un elettore in qualche maniera "controllato". Quest'ultimo entra nel seggio dove ritira una nuova scheda bianca: poi, al riparo da sguardi indiscreti, finge di votare ma imbuca la scheda che gli è stata consegnata. Ai suoi controllori, poi, una volta fuori dal seggio elettorale, consegnerà la scheda bianca: con la quale il meccanismo potrà andare avanti indefinitamente.
Il timore è che si possa utilizzare il sistema della "scheda ballerina"
Per realizzare il trucco della scheda ballerina è naturalmente necessario riuscire a procurarsi una scheda stampata. Per questo il titolare della tipografia incaricata di stampare le schede, Mario Cerbone, ha chiesto alla prefettura un presidio fisso delle forze dell'ordine all'estreno della sua azienda: "Devono poter entrare o uscire dalla tipografia solo gli addetti ai lavori e lo stabile deve essere presidiato anche quando è chiuso per evitare che qualcuno sottragga schede elettorali stampate al fine di realizzare il voto di scambio o brogli elettorali", hanno sottolineato Borrelli e Peretti. Chissà se questo basterà per evitare che il voto del prossimo 5 giugno sia "avvelenato" da sospetti di brogli.