Con Bianco arriva in Campania il pop che ti si pianta nel cuore (VIDEO)
Arrivato al terzo album, "Guardare per aria" (prodotto da Riccardo Parravicini), Bianco lima e cesella ancora di più meglio il suo discorso pop cominciato con "Nostalgina" e, ancora di più, con "Storia del futuro", con un trittico che al pari di altri illustri colleghi avrebbe dovuto già portarlo nel gotha del cantautorato italiano. Ma la strada dell'underground è complessa e lastricata di buone intenzioni non raccolte da chi dovrebbe, e nonostante ciò Bianco può tranquillamente dirsi contento del lavoro che porta avanti da anni assieme alla Inri, l'etichetta di Torino che ha lanciato Levante (di cui Bianco è stato produttore) e ha nel rooster, tra gli altri, i Linea 77.
La chitarra in primo piano e una serie di collaborazioni ad arricchire questo terzo lavoro: ci sono Niccolò Fabi e Roberto Angelini, ma anche Pier Cortese, la stessa Levante, Matteo De Simone dei Nadar Solo per un album che guarda alla "scuola romana", senza però porsi limiti geografici. I testi continuano ad essere uno dei crucci del cantante torinese che riesce a mantenere una semplicità che non sfocia mai nella banalità o nell'inconsistenza. E proprio questa semplicità, questa attenzione alle parole, al messaggio, fa di Bianco uno degli esponenti più interessante della nostra musica pop. Dove "pop" ha un significato alto rispetto a quello che solitamente si tende ad attribuirgli.
Da Torino alla Campania il passo non è lunghissimo e così il cantautore si fermerà in Regione per tre date che ne attraverseranno due capoluoghi: il 27 marzo Bianco sarà all'Onda Sonora di Angri (Sa), il 28 allo Smav di Caserta, luogo simbolo per la musica indipendente in Campania, e il 10 aprile allo ZenaPub MusicLive di Campagna (Sa). Sono tre perfette occasioni per vedere all'opera un musicista che sa scrivere canzoni, che bada al sodo, alla melodia, senza perdersi in arzigogoli, ma andando diritto al cuore del pop, di quello che ti si pianta in testa.