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Concorso esterno in associazione mafiosa, chiesti 16 anni per Nicola Cosentino

Si è conclusa con la richiesta di 16 anni di carcere l’arringa finale del pm Alessandro Milita, nel corso del processo Eco 4 che vede indagato l’ex sottosegretario ed esponente di Forza Italia Nicola Cosentino, accusato di essere stato il referente politico del clan dei Casalesi.
A cura di Valerio Renzi
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Si è conclusa con la richiesta di 16 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa la requisitoria del pubblico ministero Alessandro Milita, nel processo denominato "Eco 4", che vede imputato l'ex sottosegretario all'Economia del quarto governo Berlusconi Nicola Cosentino. Una richiesta per l'accusa sostenuta da prove definite "schiaccianti".

L'udienza nel tribunale di Santa Maria Caputa Vetere si è conclusa dopo un'arringa dell'accusa durata quasi sei ore, che ha ricostruito i presunti rapporti tra Cosentino, la sua famiglia, e il clan dei Casalesi di Caserta. "Non ci sono in Italia – ha detto Milita – processi più gravi questo. Spero che dopo la sentenza la storia non si ripeta". L'intervento conclusivo della difesa è previsto per il prossimo 27 ottobre.

Secondo l'accusa l'ex sottosegretario sarebbe stato il referente politico del clan dei Casalesi. "Ci sono fatti risalenti negli anni – ha spiegato l'accusa- che coinvolgono il.padre di Nicola Cosentino che era già punto di riferimento del clan. E lui, Nicola, ne è diventato l'erede. Ha ricevuto l'investitura come si faceva nel medioevo. Spero che non ci siano altri emulatori. Perché è facile fare carriera politica e soldi così. Ma è anche probabile finire in galera".

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