Tre anni di carcere al titolare di Calabritto 28: aiutò il boss Lo Russo in latitanza
Il boss Antonio Lo Russo[/caption
Una condanna a tre anni di reclusione per aver favorito la latitanza del boss Antonio Lo Russo, ospitandolo nella sua abitazione. Questa è la pena stabilita dal giudice Francesco De Falco Giannone, per Luigi Scognamiglio, conosciuto anche come il ‘gioielliere dei vip', titolare della nota boutique di via Calabritto a Chiaia e del marchio di orologi di lusso Calabritto 28.
Secondo quanto ricostruito Scognamiglio mise a disposizione il suo appartamento di Chiaia all'esponente di spicco del clan Miano, organizzando per lui anche incontri con la famiglia e occupandosi di ogni suo bisogno nel periodo in esame. Ai giudici il gioielliere, in carcere dallo scorso 24 gennaio, ha raccontato di aver agito in questa maniera per paura di ritorsioni.
Sono state le stesse dichiarazioni di Lo Russo, arrestato in Costa Azzurra nel 2014 e diventato successivamente collaboratore di giustizia, a portare all'arresto e ora alla condanna dell'ex amico.