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Confessano gli assassini di Anatolij, ucciso per sventare rapina al supermercato

Hanno confessato i due pregiudicati fermati ieri per l’omicidio di Anatolij Korol, il 38enne ucraino ucciso mentre tentava di sventare una rapina in un supermercato a Castello di Cisterna. Fratelli e figli di un boss decaduto, sono stati arrestati a Scalea.
A cura di Va.Re.
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Hanno confessato Marco Di Lorenzo, 32 anni, e Gianluca Ianuale, 20 anni, cognomi diversi ma fratelli di sangue, figli del boss di Cisternina Vincenzo Ianuale. Sono loro i responsabili della morte di Anatolij Korol, il 38enne ucraino ucciso nel tentativo di fermare la rapina davanti agli occhi della figlioletta di due anni lo scorso 29 agosto a Castello di Cisterno. I due giovani, entrambi pregiudicati, sono stati rintracciati a Scalea dove si erano nascosti sperando che le indagini non risalissero a loro. Gli inquirenti hanno ricostruito il profilo criminale dei due: cresciuti dentro un'ambiente criminale profondamente in crisi, un clan, quello degli Ianuale, in decadenza dedito ormai ad attività di piccolo calibro. Così la rapina è stata motivata da ragioni di ordine economico: "Siamo poveri", avrebbero spiegato i due. Gianluca Ianuale, detto ‘Gemellino', è stato anche coinvolto nel caso di uno stupro di gruppo una minorenne di Brusciano.

Fermati mentre alcuni conoscenti gli fornivano soldi e vestiti puliti, i due fratelli si sono mostrati subito collaborativi e, una volta giunti, in commissariato, hanno immediatamente ricostruito davanti agli inquirenti la dinamica dell'omicidio in maniera coerente. E' marco ad entrare materialmente nel supermercato arma in pugno, mentre il fratello più piccolo lo seguiva. A quel punto interviene Anatolij che afferra alle spalle, Marco lo atterrà e tenta di disarmarlo. Mentre i due lottano interviene Gianluca che, con il primo oggetto che gli capita a tiro, una penna, colpisce ferendolo Anatolij che però non molla la presa. A quel punto il 20enne afferra la pistola del fratello e spara due colpi contro il 38enne ucraino.

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