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Arrestato corriere di Khat, la micidiale cocaina dei poveri prodotta in Etiopia

La Polizia di Stato ha arrestato a Trentola Ducenta, nella provincia di Caserta, un uomo di 30 anni, D.P. le sue iniziali, latitante, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. In particolare, il 30enne è stato fermato più di una volta in aeroporto con carichi di Khat, definita la cocaina dei poveri.
A cura di Valerio Papadia
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Fungeva da corriere internazionale per far arrivare in Italia la Khat, droga conosciuta anche con la cocaina dei poveri. Gli agenti del commissariato di Aversa della Polizia di Stato hanno arrestato a Trentola Ducenta, nella provincia di Caserta, D.P., 30 anni, latitante, che è stato condannato un via definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione per traffico internazionale di droga. Più di una volta, il 30enne era stato fermato e trovato in possesso della sostanza stupefacente. Nel 2015, all'aeroporto di Fiumicino, l'uomo, proveniente dall'Etiopia, era stato fermato e trovato in possesso della Khat, che avrebbe dovuto consegnare ad altri corrieri. L'anno successivo, poi, fu fermato a Londra e trovato nuovamente in possesso della cocaina dei poveri. Durante le indagini, gli inquirenti hanno appurato di numerosi viaggi del 30enne tra Africa ed Europa, dove si riforniva di Khat.

Khat: cos'è la cocaina dei poveri

Khat è il nome inglese del qat, o meglio, della Catha edulis, pianta originaria proprio dell'Etiopia, le cui foglie contengono una sostanza alcaloide dall'effetto stimolante ed eccitante, che crea dipendenza e per questo, nel 1980, catalogata nelle sostanze stupefacenti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il consumo più diffuso avviene proprio tramite la masticazione delle foglie, ma anche ingerendo i succhi da esse ricavati. L'effetto finale del consumo di Khat è simile a quello delle anfetamine: rende euforici, allevia la sensazione di fame, la fatica e il dolore; gli effetti, combinati a un prezzo molto a buon mercato, la rendono una sostanza stupefacente molto pericolosa.

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