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Covid 19

Conti correnti, collette, raccolte web: dove finiscono i soldi della beneficenza Covid?

Durante i giorni del picco dei contagi da Coronavirus tanta gente ha donato quel che poteva a istituzioni, enti benefici, assocazioni nazionali e locali. A Napoli molte di queste realtà pur avendo raccolto i soldi non hanno mai relazionato su cosa ne abbiano fatto. E poi c’è il buco nero delle ‘collette’ di quartiere. Dietro le quali alto è il rischio che sbuchino personaggi collegati alla malavita.
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Il pescivendolo della zona collinare mette un piatto e scrive «per le case famiglia». Quali? Dove? Non si sa. In zona ferrovia, coi metodi che di solito usano le paranze della Madonna dell'Arco si avvia una colletta casa per casa, sfidando anche la quarantena. Dove finisce la colletta, non si sa? I siti di crowdfunding raccolgono denari per varie iniziative, avviate da personaggi poco noti e forse popolari solo su una ristretta cerchia del web. Come si spende questo denaro? Non si sa. Le 10 Municipalità di Napoli, il Comune, la Regione Campania, tutti hanno un loro conto corrente per la beneficenza e il supporto dei poveri ai tempi del Coronavirus. Dove vanno questi soldi? Non si sa.

Citando una commedia portata in scena anche da Eduardo De Filippo: A cosa servono questi quattrini? Dal mese di marzo 2020, quando cioè la pandemia di Covid-19 è diventata una tragica presenza nelle nostre vite ed ha fatto irruzione nelle nostre case, riducendo la quotidianità ad un lungo attendere, un modo per dare una mano, oltre che restare a casa per ridurre il fattore di contagio, è stato quello di donare piccole o grandi cifre in beneficenza. Ad associazioni, ad ospedali, a enti riconosciuti, in primis la Protezione Civile. Poi c'è stato chi si è proposto, come gli enti locali, quale collettore di contributi da redistribuire sul territorio: spese di alimentari ai poveri, ventilatori polmonari agli ospedali, mascherine a medici e infermieri. E soldi, soldi, soldi: tanti soldi. Una stima non c'è e non c'è nessuna trasparenza: qualche associazione e/o ente ha rendicontato online la cifra raggiunta, stile Telethon, ma nessuno per ora ha certificato i soldi spesi dove siano finiti. 

Qui corre l'obbligo di fare una distinzione importante. C'è la beneficenza con causale Covid-19 andata ad Enti pubblici importanti, dalla Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca alle Municipalità cittadine. E qui l'interrogativo è soprattutto sulla trasparenza: come sono stati spesi questi denari ce lo dite o no? Soprattutto i Municipi, collettori di centinaia di contributi, spesso di povera gente che ha dato quel che ha potuto: come è possibile che finora il Comune di Napoli guidato da Luigi De Magistris non ha fornito direttive ai Presidenti di Municipalità? Ognuno si è regolato come credeva, come gli feudatari, i grandi elemosinieri di quartiere. Ma è solidarietà o è carità? E si può sapere chi ne ha beneficiato?

Poi c'è dell'altro. Il lato oscuro, emerso a Napoli già in un altro caso, quando proprio Fanapage.it, basandosi su riscontri investigativi, ha raccontato come dietro il sistema delle' spese a domicilio' vi fosse in alcuni casi la camorraAnche sulla raccolta di fondi ,e cullette,  c'è una attenzione della malavita di quartiere. Non stupisca che la camorra si concentri su soldi del genere: in tempi di crisi tutto è lecito: quasi del tutto ferme in lockdown le piazze di spaccio di cocaina, hashish e marijuana, ferme le estorsioni (che stanno tuttavia riprendendo in alcune zone, ai danni dei negozi di alimentari e dei supermarket) la camorra stracciona, quella ormai ridotta in gang, come efficacemente illustrato dalle ultime relazioni dei Sistema di informazione per la sicurezza , si aggrappa a tutto, compresi i soldi della povera gente per assicurasi ‘a semmana‘ , la settimana un tempo garantita dai capi piazza per le attività criminali sul territorio.

È del resto un uomo di Stato dalla grande esperienza, come il prefetto di Napoli Marco Valentini a spiegare a Fanpage.it: «C'è tanta solidarietà positiva – ma ci sono anche possibilità di truffe da un lato e dall'altro di trovarsi davanti a iniziative promosse da associazioni nelle quali si può infiltrare la criminalità organizzata, per noi questa è una ipotesi possibile ed un pericolo concreto, c'è stato un'atto di sindacato ispettivo stilato da alcuni parlamentari del Pd indirizzato al Ministro dell'Interno, quindi stiamo facendo le opportune verifiche per relazionare al ministero».

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