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Controlli nei magazzini di una società all’ingrosso, sequestrate 13 tonnellate di alimenti

I carabinieri del Nucleo Tutela Agroalimentare di Salerno hanno ispezionato i magazzini di una società del settore agroalimentare in provincia di Caserta: sono state sequestrate 13 tonnellate di alimenti, tra prodotti ittici, cereali e legumi, privi di tracciabilità e custoditi in depositi che erano senza autorizzazione.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Legumi, prodotti ittici e cereali, tutti sprovvisti della documentazione di provenienza e custoditi in un deposito che non era in regola coi permessi e le autorizzazioni. Merce senza tracciabilità, impossibile risalire all'origine, alla produzione al trattamento. E così è tutto finito sotto sequestro, nel quadro di controlli predisposti dal Nucleo Tutela Agroalimentare dei carabinieri che prevede una serie di interventi mirati anche in vista delle festività e che coinvolge anche il Nas, il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell'Arma. Questa volta i militari specializzati nelle verifiche sui prodotti alimentari hanno ispezionato i magazzini di un'azienda che opera nel settore del commercio agroalimentare all'ingrosso, situati in provincia di Caserta. Dell'ispezione si sono occupati i carabinieri del Nucleo di Salerno. Sono state rinvenute 13 tonnellate di merce, tra legumi, prodotti ittici e cereali, che erano custoditi nelle celle frigorifere. Anche lo stesso stabilimento, è emerso dai controlli, era privo della Scia Sanitaria, la notifica all'Autorità competente, e non aveva quindi le autorizzazioni necessarie per l'utilizzo che ne veniva fatto.  I prodotti, per un valore complessivo di circa 28mila euro, sono stati sequestrati e il titolare dell'azienda è stato diffidato a produrre la documentazione relativa alla provenienza degli alimenti ed è stato multato per diverse migliaia di euro per illeciti amministrativi.

Pochi giorni fa, il 14 aprile, i carabinieri della Compagnia Stella e del Reggimento Campania avevano trovato oltre 200 chili di alimenti pericolosi nel cuore di Napoli, nel borgo Sant'Antonio Abate, tra Porta Capuana, la Stazione Centrale e piazza Carlo III: sotto sequestro erano finiti carne e pesce, conservati in pessime condizioni sanitarie

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