I detenuti di Poggioreale vogliono aiutare nella lotta al Covid-19
Vogliono donare sangue, denaro o iniziare a fabbricare mascherine. Dal carcere di Poggioreale si alza forte la voce dei detenuti che chiedono di poter dare una mano in questa emergenza chiamata Coronavirus. Dopo le rivolte delle scorse settimane, con danni per circa 1 milione di euro all'interno del carcere, Pietro Ioia, Garante cittadino, ha incontrato una delegazione per ogni padiglione della Casa Circondariale.
Hanno condannato le azioni violente dello scorso 8 marzo e sono consapevoli che lo stop dei colloqui con i parenti è una misura che va anche a loro tutela. Ai detenuti però è stata data la possibilità di continuare ad avere contatti con i propri cari con due videochiamate a settimana della durata di 10-15 minuti. Ioia ha anche potuto parlare con il nuovo direttore Carlo Berdini che si è mostrato determinato nell’ascoltare le istanze e le preoccupazioni dei detenuti. Molte le misure adottate tra cui la fornitura di detergenti disinfettanti per l’igiene all’interno delle celle, nonché l’acquisto di mascherine e di guanti per il personale della polizia penitenziaria, uno dei potenziali vettori di contagio, avendo contatti con l'esterno della struttura. La preoccupazione per l'emergenza Covid – 19 è alta tra i detenuti, ma Pietro Ioia si è fatto carico anche di rassicurare i familiari sui protocolli Asl per il contenimento del contagio, tra cui il triage per i nuovi reclusi, ma anche la predisposizione di un reparto intero, ora vuoto, in vista di eventuali casi futuri di Coronavirus. Resta però alta l'allerta e Ioia fa sapere che di primaria importanza restano le procedure per la concessione di misure alternative alla detenzione, per ridurre le presenze all'interno della struttura.