La situazione nelle carceri di Napoli e Campania dopo le rivolte di ieri
La situazione nelle carceri di Napoli e della Campania sembra rientrata sotto controllo, dopo le rivolte di ieri dovute all'applicazione dell'ordinanza ministeriale di contenimento dell'emergenza coronavirus, che prevede anche la sospensione dei colloqui in carcere tra detenuti e parenti. Mentre all'interno del carcere di Poggioreale si contano i danni, all'esterno nelle strade di Secondigliano si manifesta per chiedere l'immediata libertà dei detenuti. Anche nel casertano, detenuti in protesta: ma attualmente la situazione sembra sicuramente migliore e più gestibile rispetto alle rivolte di ieri, in tutta Italia.
Detenuti sul tetto a Santa Maria Capua Vetere
Situazione tesa anche a Santa Maria Capua Vetere, dove nel locale carcere una decina di detenuti del Reparto Nilo sono riusciti a salire sui tetti come segno di solidarietà con gli altri detenuti nelle varie carceri d'Italia e per protestare a loro volta con la decisione di sospendere i colloqui con i familiari, come previsto dal decreto ministeriale per contrastare l'emergenza coronavirus. La situazione attualmente sembrerebbe sotto controllo.
A Secondigliano parenti in strada: "Libertà per tutti i detenuti"
A Secondigliano, intanto, la situazione resta tesissima: i parenti dei detenuti stanno bloccando le strade fuori al penitenziario chiedendo libertà per tutti i detenuti di tutte le carceri d'Italia. Al momento, la "manifestazione" dei parenti dei detenuti sembra sotto controllo da parte delle forze dell'ordine che si trovano in zona.
A Poggioreale distrutti 4 reparti, danni per milioni
Forti danni nel carcere di Poggioreale dopo la rivolta di ieri: quattro i reparti distrutti, con danni al momento valutabili per milioni di euro. Erano stati a migliaia a rivoltarsi ieri nel carcere napoletano, dopo la sospensione dei colloqui imposta dal governo nell'ambito del decreto emanato per contrastare l'emergenza coronavirus. Luigi Castaldo, segretario regionale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), ha spiegato che "i detenuti dell'ala destra del carcere, completamente devastata, hanno usato la violenza e l'inciviltà per tentare di sopraffare lo Stato. Per fortuna i ristretti dell'ala sinistra hanno invece mostrato pacificamente il loro dissenso nei confronti della sospensione dei colloqui".