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Covid 19

De Luca scrive a Conte: “A un passo dalla tragedia, conteremo i morti”

Drammatica lettera di Vincenzo De Luca, presidente della Campania al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Per noi è questione di ore, non di giorni. Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti”. E pubblica un elenco di apparecchi elettromedicali richiesti a mai arrivati: dai ventilatori polmonari ai caschi C-pap per la ventilazione.
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"La comunicazione di questi ultimi giorni relativa alla epidemia è gravemente fuorviante. Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord, rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica". È l'inizio della drammatica lettera del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a diversi ministri.

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Ecco il testo integrale:

I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud. Per noi è questione di ore, non di giorni. Abbiamo fatto con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude.
Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni, ci avviamo verso una tragedia doppia. Il quadro riassuntivo, per noi, è contenuto in questo prospetto allegato.

Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali.

Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla.

Questi sono i dati. E dunque, non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente.

Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione. Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco che ci ha consentito di reggere, in una realtà della cui complessità non è il caso di parlare oltre, e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile. Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti".

Sono due le preoccupazioni in Campania. La prima è connessa alla rapida saturazione di tutti i posti letto delle terapie intensive provviste di ventilatori polmonari e delle sub-intensive con i caschi C-Pap. La seconda è il rischio che, in caso di mancata riduzione dei contagi connessa alle drastiche misure di distanziamento sociale messe in campo in queste settimane, la regione con altissima densità abitativa si troverebbe ad affrontare una situazione ingestibile. Al momento le curve dei contagiati e il numero delle vittime sono in linea con quanto già osservato a livello internazionale: se non si invertono le cifre sarà purtroppo dura affrontare il Coronavirus con le strumentazioni e con i posti letto della Campania.

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