Le notizie del 23 marzo e i dati sul Coronavirus a Napoli e in Campania
I pazienti affetti da Coronavirus in Campania sono 1.103, su un totale di 7.055 tamponi effettuati dall'inizio della pandemia. I dati, diffusi dall'Unità di Crisi della Regione Campania, sono aggiornati alle ore 22.20 di oggi, lunedì 23 marzo 2020. Oggi sono stati esaminati 502 tamponi (135 nella sessione mattutina e 367 in quella pomeridiana) di questi i positivi sono 77 (26 di mattina e 51 della sessione pomeridiana).
Nella sessione di pomeriggio/sera sono stati esaminati: 126 tamponi (17 positivi) al Cotugno, 53 tamponi (6 positivi) dalla Federico II; 79 tamponi (15 positivi) al Moscati di Avellino; 60 tamponi (9 positivi) al Sant'Anna di Caserta; 49 tamponi (4 positivi) al Ruggi di Salerno. Nella sessione della mattina, invece, erano stati esaminati 120 tamponi (18 positivi) nell'ospedale Cotugno e 15 tamponi (8 positivi) nell'ospedale San Paolo.
Il precedente bollettino della Protezione Civile fornisce anche la ripartizione dei contagi per provincia:
– provincia di Napoli: 543 (281 Napoli Città e 262 Napoli provincia);
– provincia di Salerno: 179;
– provincia di Avellino: 145;
– provincia di Caserta: 124;
– provincia di Benevento: 13;
– altri in attesa di verifiche: 22.
Complessivamente, il numero di contagiati in Campania dall'inizio della pandemia è di 1.103, cifra che comprende anche i 29 deceduti ed i 41 guariti. Nella giornata di ieri, 22 marzo, i nuovi positivi erano 90 (totali in Campania 1.026) ed erano stati effettuati 1.115 tamponi. I singoli comuni più colpiti da casi di positività al coronavirus, escluso il capoluogo di Napoli, restano dunque Ariano Irpino, con oltre 60 casi, e Torre del Greco, con 31 casi accertati. Restano chiusi, al momento, anche cinque singoli comuni. Oltre ad Ariano Irpino, ci sono anche quattro comuni del Vallo di Diano, nel Cilento: si tratta di Sala Consilina, Caggiano, Polla ed Atena Lucana. Intanto, da ieri il governo ha varato anche un'ordinanza firmata congiuntamente dai ministeri della Salute e dell'Interno che vieta qualunque tipo di spostamento da un comune all'altro, se non per comprovate esigenze lavorative o di salute.
