Napoli, assedio all’Inps: ‘Vogliamo fare la domanda per sussidio e buoni spesa’
Assedio all'ufficio dell'Inps in via Guantai Nuovi a Napoli: stamattina un gruppetto di persone, per lo più donne, piuttosto deciso e comunque rispettoso delle distanze necessarie in questo periodo, si è piazzato davanti all'ingresso della filiale dell'Istituto di previdenza – che oggi è chiusa – chiedendo di poter fare la domanda per ottenere i sussidi previsti dal governo a sostegno di chi è rimasto fermo o senza lavoro a causa del blocco Coronavirus.
I provvedimenti Covid-19 sono l'argomento principale di conversazione stamane in tutta la città: il tasso di disoccupazione alto e le sacche di estrema povertà dopo 3 settimane di quarantena hanno fatto scattare l'esigenza di un sostegno ad un reddito che di fatto non c'è più. "Abbiamo fame non possiamo aspettare", grida una delle donne piazzata sotto il gabbiotto informazioni Inps chiedendo di poter fare domanda per quello che è stato ribattezzato reddito da quarantena o reddito di emergenza, in pratica un sussidio di circa 600 euro che dovrebbe arrivare anche a chi lavora e non è inquadrato regolarmente (cioè lavora a nero). Qualcuno dal balcone vicino ha anche girato un video, la situazione è andata poi via via peggiorando ed è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine che peraltro erano già in zona. Poco prima di mezzogiorno il tutto si è normalizzato, ma la vicenda è sintomo dell'estrema tensione sociale di questi giorni, figlia non solo della paura da contagio del virus ma anche della paura di non poter più provvedere a pranzo e cena.
È di questi giorni l'allerta dei Servizi di sicurezza nazionali circa possibili atti di rivolta e mobilitazioni, soprattutto al Sud Italia, da parte del sottoproletariato delle grandi città, per lo più lavoratori a nero, ex lavoratori dipendenti oggi percettori di Reddito di cittadinanza e impegnati ad ‘arrangiarsi' ma anche quella parte di ‘grigio' contigua alla malavita organizzata. Il motivo è ovviamente il lockdown totale del Paese, quindi la chiusura di attività piccole e grandi e l'impossibilità di ottenere un minimo reddito di sussistenza. Il rischio, all'estremo, potrebbe anche essere quello dell'assedio ai supermercati oppure molto più semplicemente un "non ti pago" al momento dell'arrivo alla cassa, cosa per altro già accaduta qualche giorno fa a Napoli.