Morto di Coronavirus l’otorino Massimo Borghese: aveva 63 anni
Sono 11, fino ad ora, le vittime accertate del Coronavirus a Napoli e in Campania. Per altri, come da prassi, si attende invece la conferma dell'Istituto superiore di sanità. Tra questi c'è, purtroppo, anche il dottor Massimo Borghese, specialista in Otorinolaringoiatria e Foniatria: il medico napoletano aveva da poco compiuto 63 anni. Nato a Napoli nel 1957, si era laureato in Medicina e Chirurgia all'Università Federico II nel 1981: da allora, la sua carriera medica era stata ricca di soddisfazioni e molto lunga. Collaborava col centro Emicenter di Casavatore, dove aveva in gestione un'ala della struttura.
"Dopo la notizia della positività – dice a Fanpage.it Mario Gaudiosi, direttore sanitario di Emicenter – abbiamo avviato tutte le procedure, come da protocollo, per garantire la sicurezza dei nostri dipendenti e dei nostri pazienti. Noi abbiamo saputo il 10 marzo in maniera informale che il professore Borghese era risultato positivo al Covid19. Abbiamo subito avviato una indagine epidemiologica interna per capire quale fosse l’ultimo giorno in cui era stato da noi e quali pazienti e altri dipendenti erano entrati in contatto con lui. L’ultima volta che aveva fatto studio era il 28 febbraio, da noi c’era stato il 2 marzo. I dipendenti che erano stati in contatto con lui sono entrati in quarantena e tutti i pazienti sono stati avvisati. Il giorno successivo, l’11 marzo, abbiamo inviato comunicazione ad Asl, al commissario prefettizio di Casavatore e ai carabinieri e col nostro medico competente abbiamo fatto una rivalutazione dei rischi nei luoghi di lavoro, con cui è stato certificato che era tutto a norma. Già prima della brutta notizia avevamo fatto una sanificazione straordinaria della struttura, oltre a quella quotidiana; l’operazione si è ripetuta anche sabato scorso e si farà di nuovo sabato prossimo".
Su Facebook, dopo che si è diffusa la notizia della morte del dottor Borghese, in tanti hanno voluto ricordarlo, anche tantissimi pazienti, tra cui c'è anche il cantante partenopeo Gianni Fiorellino, che ai social network ha affidato un commosso ultimo saluto all'otorino: "Sono giorni e giorni che sento morire per questo virus maledetto, sono giorni che mi aggiorno di continuo sull’evoluzione dello stesso, mi sono messo insieme alla mia famiglia in quarantena consapevole e seria, uscendo davvero una sola volta a settimana da solo per evitare che la mia presenza sia una presenza in più da gestire. Ogni mattina come di consueto guardò il telegiornale, leggo le notizie e spero che finisca presto, con una paura sempre più forte nel cuore per i miei cari, ma stamattina invece la paura, l’ansia e la consapevolezza che questo maledetto virus esiste prepotentemente nel nostro quotidiano l’ho avuta leggendo una di quelle notizie che non avrei mai voluto leggere" scrive il cantante.
"Ieri sera è andato via un pezzo della mia vita – continua Fiorellino – medico foniatra prima, amico di vita poi, un signore, uno che le malattie le prendeva a ridere, ma attento ad ogni cosa, scrupoloso e vigoroso nelle sue performance lavorative. Oggi ho scoperto che è andato via silenzioso e solo, perché questa malattia oltre a toglierti il respiro, ti toglie anche la dignità, si la dignità quella di essere pianto e commemorato, perché quando muori di coronavirus sei un appestato e non hai nemmeno la possibilità di essere ricordato e salutato come si deve. Oggi questo virus mi fa ancora più paura perché inerme mi rimane un ricordo di un sorriso sincero. Arrivederci professore della voce e come beffa del destino sei stato sconfitto nella parte che meglio ti rappresentava nel tuo lavoro: il respiro. Ciao Massimo, continuerò a cantare con le tue direttive e ti prometto di gestire la voce e non romperla, così come mi obbligavi sempre".