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Covid 19

Positivi al Covid-19 due docenti della Federico II. Ma le lezioni continuano

Tra i 30 pazienti positivi al Coronavirus in Campania ci sono anche due docenti dell’Università Federico II di Napoli. Arturo de Vivo, rettore dell’ateneo napoletano, ci ha tenuto a tranquillizzare però i suoi studenti e ha precisato che, per il momento, non ci sarà nessuna interruzione delle lezioni.
A cura di Valerio Papadia
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La task force istituita dalla Regione Campania per il Coronavirus monitora e informa quotidianamente sui casi che si verificano nella nostra regione, che per il momento sono 30: tra questi di cono anche due docenti dell'Università Federico II di Napoli. Il rettore dell'ateneo partenopeo, Arturo de Vivo, ci ha tenuto a tranquillizzare i suoi studenti e a rendere noto che, per il momento, le lezioni della Federico II non si fermano: lo ha fatto con una lettera apparsa sul sito dell'università napoletana.

Carissime/i,
nel susseguirsi di notizie, fortunatamente non tutte allarmanti, che ci investe in questo periodo, presumo siate a conoscenza di due casi di positività al test COVID19 per docenti del nostro Ateneo. Vi scrivo per informarvi che i docenti interessati non presentano sintomi gravi e sono efficacemente assistiti dal Servizio Sanitario Regionale, ma soprattutto per mettervi a conoscenza del fatto che l’ASL competente ha tempestivamente attuato tutte le attività necessarie ad evitare eventuali contagi secondari. L’ASL, tra le persone prossime ai docenti che sono state contattate secondo il protocollo adottato, ha ritenuto che per uno solo degli intervistati, per quanto ci è noto, ricorressero gli estremi per disporre la misura dell’isolamento fiduciario e della sorveglianza sanitaria. Ritengo opportuno, inoltre, mettervi a conoscenza del fatto che ho costituito una task-force composta dalle proff.sse Angela Zampella e Rosa Lanzetta e dall’ing. Maurizio Pinto che, sotto la presidenza della prof.ssa Maria Triassi, si occuperà di valutare le modalità di applicazione in Ateneo delle misure di prevenzione prescritte dalle Autorità preposte, nonché di supportare i responsabili di struttura nell’individuazione delle eventuali ulteriori misure che dovessero rendersi necessarie. Mi sono confrontato con molte delle illustri professionalità in materia di cui il nostro Ateneo può fregiarsi e sono giunto alla conclusione che, in questo momento, le scelte che abbiamo già adottato costituiscano un significativo contributo al contenimento della diffusione del virus, nell’ottica di non giungere, così come auspicato dal nostro Ministro Manfredi in una recente nota inviata agli Atenei, ad un ingiustificato blocco complessivo delle attività che comporterebbe numerosi danni per la nostra collettività. Vi assicuro che l’attenzione posta sul tema è massima, che le scelte adottate saranno regolarmente rivalutate alla luce del contesto e che saranno fatti tutti gli sforzi necessari per mettere ciascuno in condizione di lavorare in un ambiente adeguato alla situazione che stiamo vivendo. Comprendo i timori che molti di voi hanno manifestato, ma sono fiducioso sul fatto che la nostra comunità, forte della storia plurisecolare di un Ateneo che ha già affrontato e superato nel tempo numerosi ostacoli, sappia oggi affrontare “unita” anche questa difficoltà continuando ad erogare i servizi che per i nostri territori sono essenziali. Confido infine nella vostra diligenza nell’applicare le misure che sono state adottate e diffuse attraverso le circolari, con l’augurio di poterne, al più presto, mitigare la portata in prospettiva di un progressivo rientro alla normalità”. Uno di questi docenti fa parte del Dipartimento di Architettura. L’inizio dei corsi del secondo semestre è stato quindi posticipato di una settimana.

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