Napoli, sequestrate mille mascherine: vendute con rincaro del 1200%
Un 33enne di Giugliano in Campania (Napoli), titolare di un negozio di alimentari, è stato denunciato dai carabinieri per manovre speculative: nel suo locale vendeva mascherine di protezione con un rincaro del 1200%, pubblicizzando l'offerta con un cartello e anche con sul web. I militari della stazione di Giugliano sono arrivati a lui proprio grazie agli annunci che aveva pubblicato su Internet e hanno trovato la merce ammassata in uno scatolone tra i prodotti alimentari.
Nell'operazione sono state sequestrate 1000 mascherine chirurgiche, sulla cui provenienza sono in corso ulteriori accertamenti. Si trattava di quelle semplici, sprovviste di filtro, e quindi non idonee a proteggere dal contagio, ma in questi giorni al centro di una speculazione enorme. Il business della paura, così come era successo anche per l'amuchina, che veniva venduta anche a venti euro e oltre per ogni confezione al fronte di un prezzo solito di circa tre euro. Nel caso delle mascherine sequestrate a Giugliano, il rincaro era del 1200%: il prezzo normale era di 20 centesimi, ma erano "in offerta" a tre euro al pezzo e vendute singolarmente anziché in pacchi da 10 per ottenere guadagni ancora più alti.
La speculazione non ha coinvolto soltanto molti commercianti, ma anche gli abusivi per strada. Nei giorni scorsi un uomo era stato fermato dalla Polizia Ferroviaria nella Stazione Centrale di Napoli mentre vendeva delle mascherine insieme a calzini e accendini. Due giorni fa, invece, il 14 marzo, nel Borgo Sant'Antonio Abate era presente una bancarella su cui le mascherine, senza certificazioni e non confezionate, venivano vendute a due euro l'una.