Vietate pizza pastiera di Pasqua e zeppole nei panifici
Pastiere napoletane di grano e Zeppole di San Giuseppe? Niente da fare: il Coronavirus blocca anche queste due preparazioni, simbolo di Pasqua e del periodo di San Giuseppe, ma soprattutto protagoniste della cucina napoletana della primavera. A Scafati, comune della cintura Salernitana, il sindaco Cristoforo Salvati ha disposto lo stop, «vietando la vendita di prodotti di pasticceria fresca per tutti i panifici, salumerie e i negozi di generi alimentari». Una decisione che probabilmente sarà presa anche da altri sindaci della Campania. Qual è il motivo? Nell'ordinanza è spiegato chiaramente: «Il provvedimento si è reso necessario alla luce di numerose richieste pervenute alla mia attenzione circa la possibilità di vendita da parte dei panifici di dolci con crema ed altri prodotti di pasticceria, considerando che, con l'approssimarsi delle festività di San Giuseppe e della Santa Pasqua, è tradizione consumare particolari tipi di dolci come zeppole e pastiere di grano».
La ricetta della pastiera napoletana prevede uova, grano e una preparazione articolata, idem quella delle zeppole di San Giuseppe, in particolare della crema pasticcera che le ricopre (più la classica amarena). «Doveroso ordinare ai panifici, ma anche alle salumerie e ai negozi di generi alimentari di produrre solo pane, grissini, pane biscottato, taralli ovvero prodotti di prima necessità, nel pieno rispetto delle disposizioni contenute nei decreti emanati dagli organi governativi per fronteggiare l'emergenza Coronavirus» si legge nella nota a firma Salvati. Chi trasgredisce rischia multe fino a 500 euro. E ora nel mirino c'è anche un altro must della Pasqua (che nel 2020 cade domenica 12 aprile): il tortano (e il casatiello) fatto con gli insaccati.
Anche a Torre del Greco stessa cosa: basta pizze e dolci prodotti e venduti dalle attività di panificazione. È quanto disposto dal sindaco della città vesuviana, Giovanni Palomba, che ha firmato un'ordinanza con la quale fino al prossimo 3 aprile impone l'assoluto "divieto ai titolari delle attività di panificazione, abilitate alla produzione di pane ed eventualmente altri prodotti da forno e assimilati o affini, che vendano anche pizze, dolciumi e altri prodotti da forno (fermo restando il divieto gia' vigente per i prodotti di pasticceria cosiddetta ‘fresca', con creme e similari), di effettuare la cosiddetta ‘somministrazione non assistita' dei predetti prodotti all'interno o nei pressi del punto vendita, al fine di evitare lo stazionamento all'interno ed all'esterno dell'esercizio". Non solo, e' infatti fatto "divieto di tenere, all'interno o in prossimità dei locali, attrezzature (sedie, tavoli, sgabelli e simili) atte a consentire lo stazionamento ed il consumo sul posto dei prodotti venduti".