Il liceo Flacco non fa disinfezione contro il Coronavirus, i ragazzi disertano le lezioni
Classi deserte, questa mattina, al liceo Flacco di Portici, una delle scuole principali del popoloso comune alle porte di Napoli: molti dei ragazzi hanno deciso di non entrare dopo avere saputo che non era stata effettuata, né era in programma, la disinfezione dei locali come indicato dall'ordinanza della Regione Campania. Oggi avrebbe dovuto tenersi una assemblea di istituto, che è stata però annullata ieri pomeriggio proprio in virtù di quelle indicazioni di Palazzo Santa Lucia, che per ridurre i rischi di contagio da coronavirus invitava i dirigenti scolastici a evitare momenti di assembramento.
Nelle scorse ore la circostanza della mancata igienizzazione era stata diffusa tra gli studenti, che avrebbero quindi deciso di saltare la scuola sebbene l'assemblea di istituto fosse stata sospesa e fosse stato disposto che si tenesse soltanto una assemblea di classe alla prima ora, per poi riprendere normalmente le lezioni. Ma le problematiche igieniche del Flacco partono da ben prima della diffusione del virus.
"Tre settimane fa, quando ancora non c'era emergenza per il coronavirus – spiegano i rappresentanti d'istituto – abbiamo chiesto un incontro con la dirigente scolastica per chiedere che venissero sostituiti i dispenser di sapone nei bagni, rotti da anni. Ma non è cambiato nulla. Per oggi, 26 febbraio, era stata fissata una assemblea di istituto, ma ieri pomeriggio la scuola ha comunicato che non si sarebbe tenuta perché la Regione ha disposto la sospensione dei momenti di aggregazione. Decisione che, ovviamente, non possiamo che condividere. Però quella ordinanza prevede anche che negli istituti scolastici vengano effettuate pulizia e disinfezione e da noi non è stato fatto nulla di tutto questo, al contrario di quanto successo per le strutture dei comuni limitrofi, tra Ercolano, San Giorgio e Torre del Greco; abbiamo chiesto alla dirigente, ma ci ha risposto che non è in programma e che spetterebbe comunque all'Asl, quando sappiamo che è invece compito della scuola richiederla".